Carmelo Cipriano: il maestro di karate arrestato per pedofilia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-10-07

In carcere con le accuse di prostituzione minorile, violenza sessuale di gruppo, atti sessuali con minori e detenzione di materiale pedopornografico. L’istruttore avrebbe costretto a consumare rapporti sessuali diverse ragazzine

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Il maestro di karate Carmelo Cipriano, 43 anni, è stato arrestato dai carabinieri ed è finito in carcere con le accuse di prostituzione minorile, violenza sessuale di gruppo, atti sessuali con minori e detenzione di materiale pedopornografico. Secondo l’inchiesta del sostituto procuratore di Brescia Ambrogio Cassiani, che ha chiesto e ottenuto dal gip la detenzione in carcere “perché altre misure sarebbero del tutto inadeguate”, l’istruttore avrebbe costretto a consumare rapporti sessuali diverse ragazzine che frequentavano la palestra ASD ASKL di cui è proprietario. Addirittura lo avrebbe fatto fin dal 2003.

Carmelo Cipriano: il maestro di karate arrestato per pedofilia

Per la Procura l’uomo “è incapace di contenere l’impulso sessuale”. L’indagine è nata dopo la denuncia di una vittima che all’epoca dei primi incontri sessuali con Cipriano aveva solo 12 anni e quella dei genitori di un’altra ragazzina conosciuta all’epoca in cui l’arrestato era educatore in una parrocchia di Lonato del Garda. Le vittime sono tutte minorenni e i rapporti sessuali avvenivano soprattutto in uno stanzino della palestra. Nell’inchiesta risultano indagati a piede libero altri tre adulti che avrebbero partecipato a serate di sesso di gruppo organizzate dallo stesso maestro di karate che costringeva le giovanissime allieve a contattare uomini maturi in chat.
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Gli indagati sono un 49enne di Castiglione delle Stiviere, un 43enne di Mantova e un 31enne di Sirmione, nel Bresciano. Ad inchiodare l’uomo ci sono i messaggi e le chat scambiati nel tempo con le minorenni, ma anche e soprattutto le testimonianze delle stesse vittime ascoltate in questi mesi in audizioni protette. Alcune sono diventate maggiorenni e raccontano di “scene delle quali ci vergogniamo e quei pensieri mi fanno male anche oggi che sono maggiorenne” racconta una delle sei ragazzine che chi indaga è convinto siano state costrette a consumare rapporti sessuali con il maestro di karate.

Il racconto di una delle vittime

 
Oggi il Corriere della Sera ha raccolto la testimonianza di una delle presunte vittime.

Con quale tecnica l’istruttore ha coinvolto te e le altre ragazze?
«Aveva molta confidenza con me e con molte ragazzine che frequentavano la palestra. Inizialmente ti faceva sentire più forte e più bella, poi diventava morboso».
A che età sono iniziati gli abusi su di te?
«Ci siamo conosciuti quando avevo dodici anni, abbiamo avuto i primi rapporti quando ne avevo tredici e sono andati avanti fino a diciassette. Con me e le altre ragazzine usava tecniche di manipolazione raffinata, a ognuna faceva credere che era innamorato, diceva che si era separato dalla moglie. Era abile e pericoloso: anche quando ha smesso di abusare di me ha mantenuto un rapporto di amicizia, davo una mano in palestra. Solo nel dicembre scorso mi sono staccata da quell’ambiente».

Come convivi con il dolore?
«Ho le mie crisi, dei momenti di debolezza. Anche i miei genitori vivono un forte senso di colpa. Ma ci sono. E spero che insieme sapremo recuperare».

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