Donne attrici e bombardamenti finti: le assurde teorie di Freccero sulla guerra in Ucraina

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-03

Durante un dibattito, l’ex direttore di Rai2 ha dichiarato che i raid aerei che hanno colpito l’ospedale pediatrico in Ucraina sono frutto di “materiali prodotti a scopi propagandistici”.

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La “Commissione Dubbio e Precauzione” è tornata a regalarci nuove perle (non di saggezza, naturalmente). Il gruppo, di cui fanno parte Giorgio Agamben, il filosofo Massimo Cacciari, il giurista Ugo Mattei e il giornalista ed ex direttore di Rai2, Carlo Freccero, ha da poco finito di scagliarsi contro Green pass e vaccini e ed è pronto ora a sfoderare nuove armi contro “la narrazione mainstream”, e il “pensiero unico dominante” sul conflitto mosso da Putin. Proprio per questo, la Commissione si è riunita per un dibattito (a Roma e online) sulla guerra della Russia contro l’Ucraina.

Donne attrici e bombardamenti finti: le assurde teorie di Freccero sulla guerra in Ucraina

Durante i colloqui, sono stati tantissimi gli spunti di riflessione offerti dal gruppo di ‘intellettuali’. Dal “golpe in Ucraina” messo in atto da “paramilitari nazisti” addestrati (manco a dirlo) dagli americani, alla resistenza “da fiction” di Zelensky, considerato un fantoccio degli Stati Uniti. E tra un’accusa alla Nato e una ai vaccini (il tema non passa mai di moda nonostante una guerra alle porte dell’Europa), l’ex direttore di Rai2, Carlo Freccero, ha deciso di esprimere la sua opinione sui bombardamenti dell’ospedale di Mariupol.

“Sappiamo che esiste materiale prodotto a scopo propagandistico, e un buon esempio è il bombardamento dell’ospedale pediatrico a Mariupol con la sua influencer incinta dichiarata morta e ricomparsa poco dopo”, ha affermato Freccero, lasciando intendere che i bombardamenti non fossero praticamente mai avvenuti e aggiungendo che sono stati utilizzati degli attori per “interpretare” la parte dei feriti.

Peccato che Mariupol sia stata praticamente rasa al suolo dai bombardamenti russi, mentre sotto le macerie dell’ospedale colpito dai raid aerei erano rimaste bloccate più di 500 persone, per fortuna molte delle quali sono state tratte in salvo, facendo sì che il bilancio dei morti (almeno in quell’occasione) rimanesse basso.

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