Il trenino della destra dietro il tentato stupro nel campo nomadi di Castel Romano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-03-06

Se volete avere un’idea della miseria in cui sta finendo il centrodestra romano vi basta dare un’occhiata al ballo degli avvoltoi che si è scatenato intorno a un fatto di cronaca. Bertolaso, Storace, Marchini, Santanchè, e dulcis in fundo la ruspa di Salvini

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Se volete avere un’idea della miseria in cui sta finendo il centrodestra romano vi basta dare un’occhiata al ballo degli avvoltoi che si è scatenato intorno a un fatto di cronaca. La polizia ha arrestato due persone presunte responsabili di una serie di episodi all’interno di un campo nomadi a Castel Romano nel giugno scorso. Questa è la comunicazione della PS:

Complesse ed articolate indagini, condotte dagli uomini della Polizia di Stato del commissariato Spinaceto, diretto da Moreno Fernandez, hanno portato all’arresto nei giorni scorsi, dei due fratelli bosniaci, H.R. di 40 anni e H.B di 41 anni, entrambi responsabili del gravissimo episodio di violenza consumato all’interno del campo nomadi di Castel Romano la sera del 14 giugno 2015.
Per futili motivi, riguardanti debiti non onorati, i due fratelli bosniaci, spalleggiati da altri connazionali, nel giugno scorso, all’interno del “campo rom”, si legge in una nota, con violenza inaudita, avevano aggredito due uomini ed una donna di 28anni in evidente stato di gravidanza, colpendoli con dei bastoni e tentando anche la violenza sessuale, nei confronti della giovane connazionale.
La resistenza e le urla della donna, nonché, l’arrivo in soccorso di un altro abitante del campo hanno evitato il peggio. Dopo aver sporto denuncia presso gli uffici del commissariato, la squadra di Polizia Giudiziaria, con non poca difficoltà, nonostante l’omertà generale e l’assenza di collaborazione da parte degli abitanti del campo rom, ha avviato le indagini e gli accertamenti necessari, giungendo così, ad identificare e a rintracciare gli aggressori autori del fatto.

Intorno a questo fatto di cronaca che ha riguardato persone all’interno del campo nomadi di Castel Romano tutti quelli che amano speculare su episodi del genere si sono scatenati. Ha cominciato Guido Bertolaso, candidato del centrodestra senza la Lega, per ora, a sindaco di Roma:

“Tolleranza zero contro ogni forma di violenza e degrado. Un plauso alle forze dell’ordine per l’arresto dei responsabili del gravissimo episodio di violenza consumato all’interno del campo rom di Castel Romano. Per episodi come questi ci vorrebbe la ruspa, la ruspa di una legge che tuteli davvero i diritti dei più deboli e dei cittadini indifesi, senza se e senza ma”. Lo afferma, in una nota, il candidato sindaco di Roma, Guido Bertolaso. “Se qualcuno pensa – continua – che i campi rom siano dei luoghi dove la legge italiana non debba essere rispettata si sbaglia di grosso. Tutti se ne facciano una ragione, chi sceglie di voler fare parte della nostra comunità deve rispettarne le regole e le leggi. Ogni forma di sopruso e violenza, a maggior ragione contro le donne e i più deboli – conclude Bertolaso – deve essere punita severamente, mi auguro che la magistratura applichi fino in fondo le leggi esistenti e punisca severamente questi delinquenti”.

Bertolaso voleva far dimenticare le parole “tolleranti” nei confronti dei nomadi che avevano portato alla reazione di Salvini nei giorni scorsi. Ma ormai la sarabanda è iniziata. Subito dopo tocca a Francesco Storace, il quale sa benissimo in base a quali regole è possibile tenere in carcere qualcuno accusato di un reato, ma preferisce fare anche lui demagogia:

“Sono ovviamente felice per gli arresti ma sarei ancora più felice se avessi la certezza che non resteranno pochi minuti in carcere”. Così il candidato sindaco di Roma de La Destra Francesco Storace commentando l’arresto di due bosniaci ritenuti responsabili di un episodio di violenza nel campo nomadi di Castel Romano.

A quel punto si muove Alfio Marchini, che racconta di una donna incinta presa a bastonate in un campo rom senza specificare che la donna viveva nel campo:

– “Voglio esprimere solidarietà ad una donna che incinta è stata presa a bastonate in un campo rom. Episodi come questi gridano assolutamente vendetta e non possono essere tollerati in una città come la nostra, democratica e che deve assolutamente rispettare le donne, tutte e sempre, in particolare coloro che vivono situazioni di disagio”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook Alfio Marchini, candidato a sindaco di Roma.

Poi è arrivata Daniela Santanchè a chiedere la chiusura dei campi rom, anche lei dimenticando di segnalare che la donna viveva nel campo:

“In un campo rom a Roma una donna incinta è stata presa a bastonate da due bosniaci. Altro che le primarie patinate del centrosinistra: la Capitale è diventata un ammasso di discariche umane pericolosissime. Questa gente non può vivere nelle nostre città: i delinquenti e i violenti stanno in galera, non nei campi a ridosso delle case degli italiani. I campi nomadi vanno chiusi, uno per uno”. Lo dichiara Daniela Santanché, parlamentare di Fi.

Un’ora fa ha chiuso il cerchio Matteo Salvini, che ha detto di non vedere l’ora di guidare una ruspa:
matteo salvini rom campo

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