Calisto Tanzi, morto a 83 anni l’imprenditore del crac Parmalat ed ex presidente del Parma Calcio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-01

Calisto Tanzi, ex presidente del Parma Calcio e imprenditore alla guida di Parmalat negli anni del crac finanziario, è morto all’età di 83 anni

article-post

All’età di 83 anni è morto Calisto Tanzi, ex patron di Parmalat ed ex proprietario del Parma Calcio. Fu protagonista delle vicende che portarono nel 2003 al crac finanziario del gruppo di Collecchio: venne condannato a 17 anni e 5 mesi, mentre altre condanne arrivarono per filoni collegati a quell’inchiesta, come il crac ParmaTour. Per molto tempo è stato rinchiuso ai domiciliari in una villa di proprietà di sua moglie a Parma. Da proprietario della squadra di calcio della città, rilevata negli anni ’80, vinse la Coppa delle Coppe nel 1993 dopo la storica promozione in Serie A.

Le vicende giudiziarie di Callisto Tanzi: il crac Parmalat

Nel dicembre 2003 la Parmalat, multinazionale del latte, collassò dopo che si scoprì che i fantomatici 4 miliardi di liquidità necessari per sostenere il fondo non esistevano: la Bonlat di Cayman era vuota. L’azienda era già in default fin dai primi anni ’90 e per salvarla Calisto Tanzi aveva prodotto falsi in bilancio su scala industriale, accumulando 14,5 miliardi di debiti. Con la scoperta del crac Parmalat, Tanzi venne iscritto nel registro degli indagati ed arrestato cinque giorni dopo. Tornato libero il 27 settembre 2004, dopo 275 giorni trascorsi tra la prigione e gli arresti domiciliari, venne poi rinviato a giudizio con vari capi d’accusa. Il 18 dicembre 2008 venne condannato dal Tribunale di Milano a 10 anni di reclusione per aggiotaggio. Il 4 maggio 2011 la Corte di Cassazione confermò in via definitiva la condanna, riducendo tuttavia la pena inflitta a 8 anni ed un mese di reclusione per intervenuta prescrizione del reato. In considerazione dell’età di Tanzi e di quanto previsto dalla legge ex-Cirielli, si riteneva che all’ex-cavaliere sarebbero stati concessi gli arresti domiciliari, ma in un primo momento i giudici furono di diverso avviso, ragion per cui Tanzi iniziò a scontare in carcere la condanna inflittagli. Il 23 aprile 2012 la Corte d’Appello di Bologna lo condannò alla pena di 17 anni e 10 mesi di reclusione. Il 7 marzo 2014 la Corte di Cassazione confermò sostanzialmente la sentenza d’appello, salvo lievi riduzioni di pena collegate allo scattare della prescrizione per il reato di associazione per delinquere: in particolare, per Tanzi la condanna definitiva fu dunque di 17 anni e 5 mesi di reclusione.

Potrebbe interessarti anche