Nomen omen: la fine della calenda greca di Carlo Calenda consigliere comunale a Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-21

Il leader di Azione ha deciso, come già anticipato nelle scorse settimane, di lasciare il suo posto in Consiglio comunale per continuare a fare l’europarlamentare e il ruolo di capo politico del suo partito

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Si era candidato, ma solo per fare il sindaco. Si sarebbe candidato anche alle suppletive capitoline per il seggio alla Camera lasciato vacante proprio dal nuovo primo cittadino di Roma Roberto Gualtieri. Ma fin dove si sarebbe spinto Carlo Calenda? La risposta arriva oggi con l’annuncio delle sue dimissioni (già messe in preventivo) dal ruolo di Consigliere Comunale nella capitale. Troppi gli impegni all’Europarlamento (dove è stato eletto nel 2019) e troppe le questioni da seguire nelle vesti di leader di Azione, il suo partito.

Calenda ha deciso di lasciare il suo posto in Consiglio Comunale a Roma

“Come previsto e dichiarato agli elettori prima del voto, la presenza in Consiglio Comunale è incompatibile con il lavoro di europarlamentare e leader di partito. Rimanere per ragioni simboliche è assurdo. Lascerò spazio a Francesco Carpano che ha coordinato il programma della nostra lista”. Queste le poche parole con cui Calenda si congeda da tutti quei 219.878 elettori (il 19,8% dei cittadini romani che hanno partecipato all’ultima tornata elettorale e che hanno messo una “x” sul suo nome al primo turno), lasciando spazio ad altri.

Uno spazio che ora sarà riempito da Francesco Carpano che viene descritto così dallo stesso leader di Azione: “Francesco è un giovane preparatissimo e molto motivato, che non vede l’ora di dedicare il 100% del suo tempo al lavoro in Consiglio e in particolare ai temi dei rifiuti e dei trasporti che segue da quasi due anni. Dunque largo a lui”. Insomma, quest’ultimo ha meno impegni politici di Calenda e, dunque, può dedicarsi “anima e cuore” al lavoro di Consigliere Comunale. Cosa che l’eurodeputato e leader di partito non avrebbe potuto fare. Ma, nonostante queste evidenze, si sarebbe candidato comunque pur di opporsi a Giuseppe Conte. Misteri cinematografici. Ciak, Azione.

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