Cacciari alle crociate contro l’obbligo vaccinale (e le ovazioni dei No-vax)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-04

Il filosofo si schiera apertamente contro il vaccino obbligatorio e attacca: “Democrazia malata”, diventando in breve un paladino dei No-vax su Twitter

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Massimo Cacciari si iscrive al partito dei No-vax. O, per essere più precisi, di quelli contro l’obbligo vaccinale. Non – si è affrettato a chiarire il filosofo – per una questione di salute, bensì giuridica, costituzionale. Un punto di vista in realtà non nuovissimo per Cacciari, che più di una volta in questi mesi ha assunto posizioni ambigue e critiche contro quella che ha definito una “democrazia malata”, sia nelle direttive anti-Covid sia nella gestione della campagna vaccinale, tanto con il governo Conte quanto con l’attuale esecutivo Draghi.

“Il vaccino non può essere obbligatorio, la Costituzione è inequivocabile”

L’ultimo intervento di Cacciari, collegato in streaming con il terzo congresso di Meritocrazia Italia, in corso in questi giorni a Silvi Marina (provincia di Teramo), è destinato però a far discutere e trasforma, una volta di più (e per sempre?) l’ex sindaco di Venezia in un paladino dei No-vax, No-pass, No-obbligo e di chiunque si opponga a vario titolo alla Scienza e alla politica che alla comunità scientifica si ispira.

“Il mio discorso non è contro i vaccini, è che non possono essere obbligatori, e mi meraviglio che la Corte costituzionale non sia intervenuta perché su questo l’interpretazione della costituzione è inequivocabile” sono state le parole di Cacciari, durante la sessione pomeridiana dei lavori dedicata a ‘L’agenzia delle uscite’.

Cacciari ha poi spiegato meglio il senso della sua posizione:

“Credo che ci debba essere la scelta di ciascuno di noi che valuta sulla base del rapporto costi/benefici, un principio che la Corte Costituzionale ha sempre adottato” ha detto. “L’obbligo può avvenire sempre laddove ci sia l’assoluta certezza che non ci sia nessun rischio. Non può essere da nessuna parte sottoscritto, si vedano le posizioni delle stesse industrie farmaceutiche. E infatti il governo non ha adottato l’obbligo della vaccinazione”.

Cacciari e “Il diritto di fare domande sui vaccini”

Tesi, queste ultime, in parte ribadite proprio da Cacciari in un suo editoriale su “La Stampa” di oggi in edicola, dal titolo inequivocabile: “Fare domande è un diritto”, nel quale rivendica il diritto di poter mettere in discussione le posizioni del governo e della politica in generale anche e soprattutto quando si parla di vaccini.


Parole che sono miele per la curva No-vax sui social (e in particolare su Twitter), che certo non badano troppo ai dettagli e alle sfumature quando si tratta di portare acqua al proprio mulino, e a cui non sembra vero di poter arruolare un uomo tradizionalmente di sinistra come Cacciari, da utilizzare come ariete proprio contro la sinistra, che sui vaccini sin qui è stata molto più ferma e netta rispetto alle traballanti posizioni di Lega e Fratelli d’Italia. Insomma, un assist perfetto solo da spingere in rete che rinfocola un dibattito sempre più rovente.

 

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