Attualità
La guerra dei parlamentari M5S a Brunetta
neXtQuotidiano 30/04/2018
Il mail bombing di ritorno dei parlamentari grillini dopo lo spam dell’onorevole di Forza Italia. Come i bambini!
L’iniziativa è spontanea ed è nata dopo un post su Facebook del deputato M5S Stefano Buffagni in cui augurava a RenatoBrunetta di «trovarsi un’occupazione, così potrà lavorare davvero e smettere di mandare comunicati stampa a nastro». Questo perché il parlamentare di Forza Italia inviava ripetutamente email ai parlamentari (tutti, quindi anche quelli M5S) con le sue dichiarazioni. E allora, racconta oggi Federico Capurso sulla Stampa, è partita la guerra:
L’operazione, nel gergo del web, viene definita «mail-bombing» e consiste nell’invio di un enorme numero di e-mail a un preciso indirizzo di posta elettronica, con l’obiettivo di intasarlo fino a renderlo inutilizzabile.
«È l’unico modo che abbiamo per difenderci», spiega il giovane deputato M5S Giovanni Currò, «perché al nostro indirizzo di posta istituzionale, fornito dalla Camera, ci arrivano tre o quattro e-mail di Brunetta al giorno, tutti i giorni», racconta. «Noi però quell’indirizzo lo usiamo per ricevere segnalazioni dai cittadini sui problemi del nostro territorio di provenienza. E così, anche per colpa di Brunetta, rischiamo di non vederli».
Sono molti i parlamentari, per la verità, che adoperano l’indirizzo e-mail allo stesso modo dell’ex capogruppo di Forza Italia. A far finire Brunetta nel mirino dei Cinque Stelle, però, «è stata la sua costanza – sostengono i pentastellati – con l’aggravante, poi, di inviarci spesso comunicati in cui insulta proprio il Movimento. Gli abbiamo chiesto di smetterla, ma le email continuano a arrivare». Danno e beffa a cui i parlamentari M5S hanno reagito mettendo nella loro controffensiva un pizzico di goliardia.
Perché, secondo le istruzioni che circolano, ogni e-mail ricevuta da Brunetta deve essere rispedita al mittente, con tutto il suo contenuto. Così il deputato di Fi, o più ragionevolmente il suo malcapitato collaboratore, viene tempestato dalla sua stessa e-mail, moltiplicata per quanti tra i Cinque Stelle aderiscono al bombardamento.