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Per Briatore il problema non sono gli stipendi bassi, ma i giovani che non hanno voglia di lavorare d’estate
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-09-02
Secondo l’ex Reanult in estate si guadagna fino a 1900euro al mese, sottovalutando che forse la media è un po’ diversa
Briatore ne ha detta un’altra delle sue. Durante un’intervista ad AdnKronos, è tornato su un tema che a quanto pare gli sta molto a cuore: il lavoro giovanile. Le sue posizioni già in passato avevano fatto scalpore, e ancora una volta non ha lasciato cadere improbabili polemiche. Anzi, le alimenta come sempre.
#Briatore “I giovani d’estate non hanno voglia di lavorare, a causa del reddito di cittadinanza.”
Per tanti, invece, il problema è chi, come Briatore, evade— Nicholas Ferrante (@Nich_Ferrante) September 2, 2021
L’offensiva iniziale del ricco imprenditore è rivolta tutta al reddito di cittadinanza, misura per lui ovviamente deprecabile.
Secondo Briatore il problema sono i giovani perché l’estate non vogliono lavorare. Le parole dell’ex Renault
“Non c’è alcun giovane che ha voglia di lavorare durante la stagione estiva” e “non è vero che si offrono contratti bassi” e quindi “il governo doveva sospendere il reddito da maggio a ottobre, dare la possibilità ai giovani di fare la stagione e poi riprendeva a ottobre. Lo Stato risparmiava e magari c’è qualcuno che trovava lavoro per tutto l’anno”. E qualcuno commenta: “I 1800/1900 euro al mese che millanta Briatore nel 99,99% dei casi un lavoratore estivo (tipo assistente bagnanti) li prende in 3 mesi. Parlo per esperienza personale, 700 euro al mese per 12 o più ore di lavoro al giorno. Con tanto di brevetto FIN e responsabilità annesse!”. Briatore insomma non pago di una teoria per lo meno discutibile, rilancia. Quanto alle polemiche legate all’offerta economica bassa da parte degli imprenditori, che spingerebbe i giovani ad ‘accontentarsi’ del reddito di cittadinanza, per Briatore “si tratta di cavolate. Un ragazzo che lavora al Twiga – spiega – ha uno stipendio minimo di 1.800 o 1.900 euro al mese. In Italia una stagione dura 4 mesi. Ripeto, dovevano abolirlo, lasciare che i ragazzi lavorassero con salari ovviamente corretti e poi riprenderlo. Così si risparmiavano 5 mesi di reddito e invece, mantenendolo durante la stagione, i giovani ci chiedono di lavorare in nero, una cosa che non possiamo permetterci di fare”, conclude Briatore.