Bomba a Firenze davanti a una libreria di Casapound

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-01-01

Un artificiere è rimasto ferito e rischia di perdere un occhio. Il pacco bomba si trovava davanti a un locale in via Leonardo Da Vinci, non lontano dal centro storico

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Un artificiere della Polizia è rimasto ferito a Firenze dallo scoppio di un ordigno trovato davanti alla sede di una libreria che fa riferimento a Casapound. Una pattuglia della polizia aveva trovato un involucro sospetto davanti al locale in via Leonardo Da Vinci, non lontano dal centro storico. Secondo le prime informazioni, gli artificieri giunti sul posto hanno lavorato all’ispezione o al disinnesco del paccobomba e uno è rimasto ferito dall’esplosione. La Nazione ha pubblicato alcune fotografie e un video della zona dell’accaduto.

Bomba a Firenze davanti a una libreria di Casapound


L’artificiere della polizia, ora ricoverato all’ospedale di Careggi, è rimasto ferito seriamente soprattutto alle mani e al volto. L’esplosione è avvenuta attorno alle 5:30 di oggi. Gli agenti della pattuglia che ha avvistato l’ordigno, lasciato davanti all’ingresso della libreria, hanno capito subito che il pacco sospetto non poteva essere, per dimensioni e forma, un grosso petardo della notte di San Silvestro: l’involucro in cui si trovava era confezionato con carta o stoffa. L’ordigno esploso stamane, intorno alle 5, davanti ad una libreria “riconducibile” a Casapound, “è sicuramente di natura politica in relazione all’obbiettivo e alle caratteristiche del manufatto”. Era un pacco con fili elettrici ed un timer. La pattuglia ha chiamato la questura, sono arrivati una volante e gli artificieri, la zona è stata isolata, come da procedura in questi casi. L’artificiere ha cominciato ad esaminare l’ordigno quando è avvenuto lo scoppio. L’agente è stato subito soccorso, e sul posto è arrivata la polizia scientifica per raccogliere le tracce lasciate dall’esplosione. Sono state avviate le prime indagini condotte dalla Digos ed è stato informato il procuratore capo Giuseppe Creazzo. Lo sviluppo delle indagini è seguito dallo stesso questore Alberto Intini.

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