“I vaccini causano l’Aids”, Bolsonaro indagato dalla Corte Suprema per aver diffuso fake news

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-04

La Corte Suprema del Brasile ha ordinato un’inchiesta sulle parole pronunciate dal presidente Jair Bolsonaro nel corso di una diretta social dell’ottobre scorso, nella quale affermava che “il vaccino anti-Covid causa l’Aids”

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“Chi si vaccina sviluppa l’Aids”. Per queste parole, pronunciate durante una diretta social, il presidente del Brasile Jair Bolsonaro è indagato per aver diffuso notizie false. Alexander de Moraes, giudice della Corte Suprema brasiliana, ha ordinato un’inchiesta sulle affermazioni del presidente che risalgono allo scorso 24 ottobre in occasione dell’appuntamento settimanale che Bolsonaro tiene su Facebook, YouTube e Instagram, che hanno già rimosso il contenuto per violazione dei regolamenti interni. Per giustificare la sua posizione contro l’immunizzazione, che in patria gli è costata un’accusa per “crimini contro l’umanità” da parte di una commissione del Senato, nella trasmissione il presidente aveva citato alcuni rapporti del governo britannico, in realtà mai esistiti, secondo i quali ad alcune persone vaccinate contro il Covid-19 era stato diagnosticato l’Aids.

Le falsità di Bolsonaro su vaccini e Aids

Secondo il Programma congiunto delle Nazioni Unite su HIV e AIDS, i vaccini approvati dai regolatori della salute sono sicuri anche per le persone che vivono con il virus dell’HIV, che causa la sindrome da immunodeficienza acquisita nota come Aids. Una evidenza che mostra quindi, come se ce ne fosse bisogno, la falsità delle affermazioni di Bolsonaro, che per sua stessa ammissione non si è mai vaccinato e si è spesso lamentato del fatto che le restrizioni finalizzare a contenere l’espansione del virus facciano “più male che bene”. È risultato positivo nel luglio 2020, dopo aver minimizzato per mesi la gravità del virus, che nel Brasile da lui governato ha fatto più di 615.000 morti, rendendolo il Paese con più vittime al mondo dopo gli Stati Uniti.

L’inchiesta su Bolsonaro per “crimini contro l’umanità”

Per quanto riguarda l’incriminazione a suo carico chiesta dal Senato, la commissione a ottobre ha consegnato il suo rapporto di circa 1.300 pagine all’ufficio del procuratore generale, anche se pochi si aspettano azioni significative dato che l’attuale procuratore capo della nazione è stato nominato dallo stesso Bolsonaro. Morales ha dichiarato che “supervisionerà da vicino” l’indagine del procuratore, poiché la Corte Suprema non può condurre indagini in proprio, ma può controllare che quelle che vengono fatte non subiscano ingerenze.

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