Bollettino Coronavirus Veneto oggi 12 gennaio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-01-12

I dati dei contagi di Coronavirus in Veneto di oggi 11 gennaio con i dati forniti in diretta dal presidente della regione Luca Zaia: 2134 nuovi positivi con un tasso di positività del 4% (con i tamponi rapidi). 166 i decessi che non si riferiscono però solo alle ultime 24 ore

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I dati dei contagi di Coronavirus in Veneto di oggi 11 gennaio con i dati forniti in diretta dal presidente della regione Luca Zaia: 2134 nuovi positivi con un tasso di positività del 4% (con i tamponi rapidi). 166 i decessi che non si riferiscono però solo alle ultime 24 ore. In questo momento i positivi in Veneto sono 289835. I ricoverati in totale sono 3419: 391 pazienti in terapia intensiva, in aumento di 2 rispetto a ieri e 3028 nei normali reparti Covid.


 

 

Se l’epidemia oggi si mantiene su livelli alti “la ragione va ricercata nei comportamenti irresponsabili del periodo natalizio. C’è stato un abbassamento del livello di attenzione – ricorda in un’intervista a Il Messaggero Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore di igiene dell’Università degli Studi di Milano -. Le indicazioni del governo erano necessarie, ma qualcuno non le ha rispettate e si sono creati dei focolai”. Per certi versi e di fatto, “siamo in difficoltà nel trovare la soluzione giusta”. Quella che stiamo osservando ora “non è un’ondata” ma “i prodromi di una possibile nuova ondata che è stata in un certo senso messa in atto dai comportamenti irresponsabili ed eccessivi che abbiamo osservato durante le feste”. Secondo Pregliasco ritardare “un’azione restrittiva a fronte di indicazioni di innalzamento dell’epidemia può essere pericoloso. Si pensi al Veneto, che è rimasto a lungo in zona gialla”. A questo punto “l’opzione più utile è quella di tentare una dose da cavallo per poco tempo, piuttosto che definire limiti e orari che, come si è già visto, sono meno gestibili dalla popolazione”. È giusto tuttavia “poter contare su più opzioni, perché così si auspica di riuscire a governare meglio il disastro economico che stiamo vivendo”. Dal punto di vista epidemiologico, “l’unica strada che funziona per frenare il virus è il lockdown rigido e lungo. Ma, dovendo tenere conto di altre esigenze, si prova a bilanciare le misure in base ai dati dei contagi”. Sarebbe necessario “rafforzare le misure più restrittive almeno per uno-due mesi. Per quanto possibile le zone rosse devono essere estese e più numerose, almeno per un primo periodo, durante la vaccinazione. Questo permetterà di tutelare le persone più fragili”.

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