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17 ordini esecutivi in 24 ore: così Joe Biden cancellerà l’era Trump

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-01-20

L’America volta pagina. Oggi dopo l’insediamento ufficiale alla Casa Bianca, Biden partirà a razzo con provvedimenti che sovvertiranno già nell’immediato le scellerate scelte politiche di Donald. A partire dal muro con il Messico

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È il giorno di Joe Biden. Oggi ci sarà l’insediamento ufficiale alla Casa Bianca alle 17, ora italiana, del nuovo presidente degli Stati Uniti. Ora che l’era di Trump è definitivamente tramontata, nonostante il colpo di coda dell’assalto a Capitol Hill l’America finalmente volta pagina. E il cambiamento sarà immediatamente tangibile. Infatti il presidente eletto degli Stati Uniti già dal suo primo giorno di “lavoro” alla Casa Bianca firmerà 17 ordini esecutivi per invertire la rotta politica di Donald ed “agirà non solo per contrastare i danni più gravi inflitti dall’amministrazione Trump ma anche per iniziare a far andare avanti il Paese”.

Come Biden sta per buttare all’aria la gestione politica di Trump

Una nota dello staff di Biden riferisce che gli ordini esecutivi riguarderanno tra l’altro anche il rientro degli Stati Uniti nell’accordo per il clima di Parigi, e quasi si sente Greta Thumberg dire “Chill Donald, Chill!“, ma anche il ritorno nell’OMS, che prelude a una gestione della pandemia COVID più rispondente ai criteri scientifici e meno ai capricci di un presidente che non voleva neanche indossare la mascherina. Non a caso scatterà l’obbligo di mascherina nelle proprietà federali. Ma non è finita qui. Uno dei primi provvedimenti che Biden firmerà dopo il giuramento sarà la sospensione della costruzione del muro anti migranti ai confini del Messico. L’inizio di un ripensamento completo della politica sull’immigrazione perché dopo questo primo step il neopresidente intende sottoporre al Congresso una riforma che permetterà l’accesso legale alla cittadinanza americana agli stranieri senza permesso di soggiorno. L’attenzione di Biden alla tolleranza e al rispetto della diversità si concretizzerà anche nell’annullamento del controverso “muslim ban” che aveva sospeso gli ingressi negli Usa di chi proveniva da alcune nazioni a maggioranza musulmana. Inoltre sarà ripristinata la protezione che era stata tolta a diverse riserve naturali. E i meno abbienti, anche a causa dell’emergenza Coronavirus, avranno una sicurezza in più con il blocco dei pignoramenti.

Dal canto suo Donald Trump invece ha passato le sue ultime ore alla Casa Bianca a dare la grazia a 73 persone, tra le quali Steve Bannon. L’ex  capo stratega della Casa Bianca era stato accusato di appropriazione indebita di fondi raccolti per la costruzione di un muro anti migranti al confine tra Stati Uniti e Messico. Successivamente Bannon era stato licenziato dopo aver criticato la gestione dei rapporti della Casa Bianca con la Corea. Bannon e Trump i sono riavvicinati da un po’ e la grazia non è stata una sorpresa. Oltre a Bannon ad avvalersi della grazia tra gli altri il rapper Lil Wayne, l’ex ingegnere di Google Anthony Levandowski, condannato lo scorso agosto a 18 anni di prigione per avertrafugato i segreti industriali dell’auto elettrica di Google e l’imprenditore playboy italiano Tommaso Buti.  Altre 70 persone che hanno goduto di una commutazione della pena. A non beneficiare della benevolenza di Trump invece sono Julian Assange e Edward Snowden. Il fondatore di WikiLeaks, e la talpa dell’Nsa non saranno graziati. Infine, chissà se per un improvviso impeto di decenza o per il consiglio dei suoi legali, Trump non si è autoperdonato come i rumors delle scorse settimane avevano ipotizzato.

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