Dopo vent’anni anche Berlusconi si è accorto di chi è Putin

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-10

Dopo poco più di due anni, il Cavaliere è tornato a parlare in presenza a Roma, questa volta condannando formalmente il presidente russo: “Profondamente deluso da Putin”.

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Dopo settimane di silenzio, Silvio Berlusconi ha – finalmente – condannato Vladimir Putin e l’invasione russa dell’Ucraina. “Sono deluso e addolorato dalle decisioni di Putin, che si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero”,  ha detto il Cavaliere parlando durante la convention di Forza Italia, a Roma.

“Di fronte all’orrore dei massacri di civili a Bucha e in altre località ucraine, veri e propri crimini di guerra, la Russia non può negare le sue responsabilità. Dovrebbe al contrario, nel suo stesso interesse, identificare e mettere sotto processo i responsabili di comportamenti che il diritto e la morale considerano inaccettabili anche in tempo di guerra”.

Dopo vent’anni anche Berlusconi si è accorto di chi è Putin

Il leader di Forza Italia ha poi aggiunto che “bisogna mettere fine alla brutalità della guerra” e che l’Italia “deve lavorare perchè si arrivi a un compromesso accettabile da tutti”. Poi ha dichiarato anche che la libertà dell’Ucraina: “deve essere assolutamente garantita”.

Silvio Berlusconi è tornato, dunque, in presenza alla convention di FI dopo più di due anni di assenza (per motivi dovuti alla pandemia e alle sue condizioni di salute). Nel corso del discorso di apertura – durato circa una quarantina di minuti – Berlusconi ha parlato anche del ruolo di Forza Italia nel governo, ribadendo l’importanza del partito nel Centrodestra.

“Dopo 28 anni in cui abbiamo riscritto la storia politica dell’Italia e di un centrodestra che senza di noi non sarebbe mai esistito, questa per noi rappresenta una nuova discesa in campo. Siamo consapevoli che tutto questo è indispensabile e insostituibile per il futuro dell’Italia”, ha dichiarato l’ex premier accolto da applausi, bandiere sventolanti e – manco a dirlo – dall’inno “Meno male che Silvio c’è”.

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