Barcellona, la strage con le bombole del gas fallita

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-08-19

La villetta occupata, le cento bombole pronte per una strage e l’esplosione che ha costretto i terroristi al piano B: la strage di Barcellona avrebbe potuto fare molti più morti e danni

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I Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, danno la caccia a Younes Abouyaaqoub, un 22enne marocchino, che sarebbe l’autista del furgone bianco che ha seminato la morte sulla Rambla giovedì pomeriggio. In un primo momento si riteneva che alla guida durante l’attacco ci fosse il 17enne Moussa Oukabir, il cui corpo è stato invece identificato tra quelli dei cinque terroristi uccisi dalla polizia nella notte tra giovedì e venerdì nel nuovo attacco portato nella cittadina di Cambrils.  L’autista potrebbe essere ancora vivo e in fuga in Francia.

Barcellona, la strage con le bombole del gas fallita

Complessivamente i Mossos d’Esquadra hanno individuato una cellula di 12 giovani radicalizzati di origine marocchina, che vivevano nella cittadina catalana di Ripoll. I giovani terroristi avevano occupato una casa abbandonata a Alcanar 200 chilometri a sud di Barcellona, dove stavano preparando gli ordigni per una serie di attacchi nella capitale catalana. Una esplosione accidentale mercoledì notte ha pero’ sconvolto i loro piani di morte. Dei 12, cinque sono stati uccisi a Cambrils, due sono morti nell’esplosione di Alcanar e quattro sono stati arrestati. È caccia all’uomo per quello che sembra essere l’ultimo terrorista in fuga e a questo punto possibile capo della cellula e autore materiale della strage di Barcellona, Younes Abouyaaqoub. Secondo informazioni raccolte dalla polizia il 22enne sembrava il più riservato del gruppo di giovani, che negli ultimi mesi trascorrevano molto tempo insieme, senza però aver mai dato segnali di allarme rispetto alla loro radicalizzazione.

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I quattro ricercati dalla polizia catalana

La cellula però aveva in preparazione un attentato che avrebbe potuto avere conseguenze molto più orribili: ai primi di luglio aveva affittato una villetta ad Alcanar diroccata e abbandonata da anni, di proprietà del Banco Popular. Lì avrebbero dovuto fabbricare una serie di bombe che sarebbero dovuto scoppiare sulle Ramblas di Barcellona dopo essere state portate lì con il furgone.

Younes Abouyaaqoub: caccia all’uomo

Spiega una fonte dell’antiterrorismo al Corriere della Sera: «L’ipotesi più probabile è che stessero fabbricando piccole bombe artigianali da piazzare nei due furgoni, in mezzo alle bombole, per fare da innesco al gas. Quando hanno commesso l’errore che ha provocato la deflagrazione, stavano collegando le bombole. Per capire l ’effetto devastante che avrebbe potuto avere lo scoppio dei due Fiat Talento in mezzo alla folla, basta guardare come è ridotta quella villetta di cemento armato. Disintegrata».

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L’attentato di Barcellona (Corriere della Sera, 19 luglio 2017)

E proprio questa cittadina 200 chilometri a Sud di Barcellona e un centinaio di Cambrils, e’ diventata l’anello di congiunzione dei due attacchi. L’esplosione, avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì, è stata causata da una persona che maneggiava una ventina di bombole di gas. Un uomo e’ morto. Un altro è rimasto ferito, ricoverato in ospedale e arrestato. Una seconda esplosione, accidentale, ha investito i soccorritori poco dopo, causando sei feriti tra pompieri e poliziotti. Proprio quell’esplosione in casa ad Alcanar potrebbe aver cambiato i piani d’attacco, inducendo i terroristi a scagliare un furgone contro la folla, come poi avvenuto.

Le indagini 

La polizia catalana, stretta tra la caccia ai terroristi e la messa in sicurezza di un paese sotto attacco, ha confermato che il conducente del van che ha ucciso sulla Rambla (non è Moussa Oukabir come sembrava in un primo momento) è stato ucciso a Cambrils dove era riuscito a ricongiungersi con i complici. Erano a bordo di una Renault Kangoo bianca quando sono stati intercettati dalla polizia.Vengono da Ripoll sui Pirenei, vicino la frontiera francese e da Alvanar, nella provincia di Tarragona, due territori dove sarebbe forte l’influenza dell’estremismo.

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L’attentato alla Rambla di Barcellona (La Stampa, 18 agosto 2017)

Una cellula ben strutturata, composta da almeno una decina di “operativo”, il progetto di due assalti in due fasi ravvicinate e in due luoghi diversi (Barcellona e Cabrils), la disponibilità di mezzi e basi operative. Un attacco progettato nei minimi particolari: Mohammed Hickamy, nato nel 1993 è accusato di aver affittato il secondo van che doveva essere utilizzato per fuga dell’attentatore della Rambla e che è stato poi ritrovato a Vic. Moussa Oukabir, l’unico minorenne del gruppo morto a Cabrils, avrebbe invece rubato i documenti di identità del fratello Driss per affittare il furgone che ha passato all’autore materiale della strage sulla Rambla. Mohamed Houlikemial, 20 anni, invece sarebbe il ragazzo arrestato nei pressi dell’abitazione ad Alcanar saltata in aria. A Cabrils giovedì notte si è conclusa la loro fuga. Inseguiti dalla polizia, sono piombati sul lungomare. La loro auto si è capovolta. Sono scesi coltelli in mano e si sono lanciati sui passanti.

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