Barbero contro il Green Pass (ma a favore dell’obbligo vaccinale) | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-06

Lo storico auspica un posizione più forte del governo, attaccando il green pass e aprendo all’obbligo vaccinale

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Anche Alessandro Barbero segue la linea dei tanti docenti universitari che rigettano la politica sul green pass chiedendo al governo di prendere una posizione e se necessario di rendere obbligatorio il vaccino obbligatorio.

Lo storico più popolare d’Italia tra i più giovani caldeggia una posizione di responsabilità del governo, lasciandosi alle spalle “l’ipocrisia”,così la chiama Barbero, di imporre il green pass presentandolo per una decisione di ogni soggetto. L’accusa dello storico è quella di porre il green pass come veto a moltissime delle possibilità che la quotidianità offre, senza però dire ad alta voce che questo significa obbligatorietà del vaccino

Barbero contro il Green Pass (ma a favore dell’obbligo vaccinale). La lettera degli accademici

La posizione di Barbero si allinea a quanto è successo negli ultimi giorni nel mondo dell’accademia, a partire da Torino. Il Dg di UniTo ha inserito una novità rispetto all’organizzazione che la Ministra Messa con il premier Draghi e il Ministro Speranza avevano messo in campo. “In riferimento al personale docente e ricercatore, nonché ai docenti a contratto, assegnisti, borsisti dottorandi, «deve ritenersi che l’esercizio del potere sanzionatorio si riferisca alle attività che si debbano svolgere prioritariamente in presenza». In caso di svolgimento di attività con modalità alternative, quindi, non si sarà tenuti a possedere e ad esibire la certificazione verde”. Una decisione che permetterà dunque di potersi risparmiare la sospensione e dunque il blocco temporaneo dello stipendio. “L’obbligo del green pass, deciso dal legislatore, — spiega Ugo Mattei, l’esperto dei Beni Comuni — è altamente discriminatorio perché la condizione della persona vaccinata non è meno pericolosa per la salute degli studenti di quella di chi non è vaccinato”. Una posizione quella degli accademici che un po’ cozza con la seNsibilizzazione scientifica di questi mesi, sebbene risulti chiaramente non in contrasto con gli sforzi del paese per estendere al massimo il numero di soggetti vaccinati.

 

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