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Banco Alimentare non ci sta e impedisce che altri pacchi finiscano sui banchetti di Lealtà Azione
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-10-09
Banco Alimentare interrompe la convezione con la struttura caritativa che aveva ceduto gli aiuti a Lealtà Azione e si riserva, come parte lesa, di tutelare la sua immagine con ulteriori provvedimenti
Non ci sta Banco Alimentare ad essere accostata e strumentalizzata da organizzazioni politiche che pendono pesantemente a destra. E dopo la seconda puntata di Lobby nera, l’inchiesta di Fanpage, arriva la reazione dell’associazione che aveva visto i pacchi alimentari finire sui banchetti di Lealtà Azione.
Banco Alimentare non ci sta e impedisce che altri pacchi finiscano sui banchetti di Lealtà Azione
In una nota pubblicata anche sui social Banco Alimentare spiega che “sono stati assunti i necessari provvedimenti nei confronti della struttura coinvolta che ha impropriamente ceduto gli alimenti ricevuti da Banco Alimentare a Lealtà Azione” e sottolinea che “tra Banco Alimentare e Lealtà Azione non c’è alcun rapporto in essere”. L’associazione tiene a precisare che la onlus che ha ceduto i pacchi a Lealtà Azione è una delle “7.557 strutture caritative, che portano aiuto a 1.673.000 persone in difficoltà a cui “ha distribuito nel 2020 oltre 100mila tonnellate di cibo”, e che “una struttura caritativa su 7.557 metta in atto comportamenti scorretti, da cui fermamente ci dissociamo, è cosa che ferisce e danneggia innanzitutto noi, le altre 7.556 strutture, le aziende e le persone che ci sostengono, i dipendenti e i volontari che ogni giorno operano con esclusivo spirito di condivisione. Non possiamo permettere ad un singolo episodio di intaccare 32 anni di impegno al fianco dei più deboli”.
Banco Alimentare, dopo l’inchiesta di Fanpage andata in onda a Piazza Pulita e dopo le opportune verifiche, ha provveduto immediatamente alla sospensione della convenzione con la struttura caritativa che ha ceduto gli aiuti ricevuti da Banco Alimentare a Lealtà e Azione”. E ancora: “Si rimarca, a scanso di equivoci, che non c’è alcun rapporto in essere con Lealtà e Azione. Banco Alimentare è parte lesa e si riserva di prendere ogni ulteriore provvedimento a tutela della propria immagine e del proprio lavoro”. Non solo. Su Fanpage inoltre Banco Alimentare spiega che “il comportamento della struttura, una delle 7.600 convenzionate in tutta Italia, non è accettabile ed è assolutamente non conforme al regolamento di convenzionamento con Banco Alimentare, che vieta di utilizzare gli alimenti distribuiti per qualunque fino diverso dall’aiuto gratuito a persone in difficoltà”
@BancoAlimentare è a conoscenza che gli alimenti da loro raccolti vengono distribuiti da Lealtà Azione per la campagna elettorale di #Sardone e #Bastoni della #Lega ?
Questo fatto mette in discussione l’etica del Banco ma anche dei politici coinvolti.@fanpage #Piazzapulita pic.twitter.com/2qRfoo6TX5
— il mulo seduto (@IlSedutomulo) October 7, 2021
Tutt’altra musica rispetto a quella della Onlus “scaricata”, che poche ore prima aveva commentato così l’inchiesta di Fanpage: “Nessuna propaganda elettorale, la nostra attività è periodica e ci vede impegnati 365 giorni all’anno”, spiegava Bran.co, Branca Comunitaria Solidarista Onlus. “La nostra Onlus a Milano aiuta da tempo, e ogni mese, oltre cento famiglie in difficoltà. Le nostre attività di assistenza sociale nelle periferie milanesi, conoscibili anche dai redattori di Fanpage i quali hanno preferito dare una versione strumentale dei fatti, sono fondamentali per permettere a tantissime persone di avere dei pasti necessari alla loro sussistenza”, si sottolinea. “Quanto evidenziato circa la collaborazione tra Bran.co Onlus ed il Banco Alimentare si presta a gettare discredito gratuito, in quanto i pacchi alimentari distribuiti a Quarto Oggiaro a settembre provengono da donazioni private la cui tracciabilità è da noi facilmente dimostrabile”, si spiega. “Se Fanpage avesse avuto la buona fede e la volontà di fare corretta informazione, avrebbe potuto recarsi presso la nostra sede ogni mese ed attestare le consegne alimentari a centinaia di famiglie italiane della periferia milanese. Per scoprirlo non ci sarebbe stato bisogno di infiltrarsi, sarebbe bastato fare giornalismo”, si conclude dalla Onlus.
Del resto si era già mossso il ministero del Lavoro che aveva disposto delle verifiche sulla distribuzione degli aiuti alimentari, come si leggeva in una nota del ministero che spiegava come “emergerebbe l’ipotesi che alcune realtà che beneficiano di fondi pubblici ed europei, avrebbero erogato gli aiuti per famiglie indigenti, consistenti in pacchi alimentari, ad associazioni che li avrebbero, a loro volta, utilizzati per svolgere attività connesse alla campagna elettorale. Da quanto emergerebbe dalla stessa inchiesta, tra queste associazioni ve ne sarebbero alcune legate all’estremismo di destra. In seguito a quanto riportato nel servizio andato in onda, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha chiesto alle strutture Ministeriali competenti di disporre le necessarie verifiche in proposito”.