B.B. King e la sua Lucille: l’uomo che ha scritto la storia del blues

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-16

Il doodle di Google oggi è dedicato a B. B. King, leggenda del blues e del rock, e alla sua chitarra Lucille

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Il doodle di Google di oggi è dedicato a B.B. King, nato 16 settembre 1925 a Itta Bena nel Mississippi e morto il 15 maggio del 2015 a Las Vegas. Con la sua chitarra Gibson ES 355 chiamata Lucille ha scritto la storia del rock e del blues in una carriera cominciata nel 1949 e che è durata fino alla sua morte a 89 anni.

B.B. King e la sua Lucille: l’uomo che ha scritto la storia del blues

Ad aprile 2015 King, che da quasi vent’anni soffriva di diabete, era stato ricoverato in ospedale. B.B. King non si esibiva più dall’ottobre 2015, quando cancellò il tour che stava compiendo dopo un malore durante uno spettacolo. Il 1 maggio 2015 l’artista aveva annunciato che sarebbe entrato in un ospizio dopo aver sofferto di cattiva salute per qualche tempo. “Il nome di King è sinonimo di blues, tanto quanto un tempo quello di Louis Armstrong lo era per il jazz” ha scritto il critico Francis Davis nel sul libro “The History of the Blues”.”Non bisogna essere un fan del blues per aver sentito parlare di King” che per sessant’anni ha trionfato sui palcoscenici di tutto il mondo.

La sua carriera cominciò con un nome d’arte: quello di Beale Street Blues Boy, il nickname con cui si faceva chiamare mentre trasmetteva la sua musica dal vivo sulla radio di Memphis WDIA; dalle successive abbreviazioni (Blues Boy) arrivò poi il nomignolo B.B.King. Il suo primo produttore fu quel Sam Phillips che poi divenne famoso con l’etichetta Sun Records. Negli anni Cinquanta scrisse e cantò oppure reinterpretò canzoni e classici del blues come You Know I Love You, Woke Up This Morning, Please Love Me, When My Heart Beats Like a Hammer, Whole Lotta’ Love,, Bad Luck, Sweet Little Angel, On My Word of Honor, e Please Accept My Love. Il suo primo disco che entrò a far parte della storia della musica fu Live at the Regal, registrato con l’orchestra.

Tra gli anni Sessanta e Settanta collezionò numerosi successi come la cover di The Thrill is Gone che nel 1969 arrivò prima nelle classifiche R&B e pop contemporaneamente:

Il doodle di Google su B.B. King

Nella sua carriera ha collaborato con centinaia di artisti e gruppi come Eric Clapton, Muddy Waters, Little Richard, Ray Charles, Albert King, Gary Moore e gli italiani Zucchero e Pavarotti. La canzone When Love Comes To Town, scritta con gli U2 e presente nell’album Rattle and Hum lo fece tornare primo in classifica anche negli anni Ottanta:

Nel film tratto dal live degli U2 si vede B.B. King improvvisare con la band di Bono e parlare con grande modestia delle sue doti chitarristiche e delle sue capacità di improvvisatore, prima di tirar fuori un assolo “da due note” di straordinaria musicalità. In quella scena di pochi secondi si può rintracciare la summa di tutta la sua arte e del talento che ha regalato a così tante generazioni. Qui invece lo vediamo esibirsi con un’altra leggenda: Eric Clapton.

Questo è il video di celebrazione che Google gli ha dedicato:

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