La caccia all'Audi gialla è su Internet

di Luca Conforti

Pubblicato il 2016-01-25

Il giallo dell’Audi gialla prosegue fra avvistamenti nel trevigiano e bufale che circolano in Rete: un cittadino albanese si presenta in Questura mentre cominciava la caccia all’uomo. Sul web i consigli alla polizia: “Usate gli elicotteri, anzi no: i Lince. Ma la polizia non può muoversi…………facciamoli esplodere ‘sti criminali”

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L’internet è come un paesello di mille abitanti. Tutti conoscono tutti, tutti sanno tutto di tutti. E mica vorrete farvi scappare un’Audi gialla, voi Ispettori Manetta dell’internet, nevvero? E allora eccoli qua i nostri mentre vanno a caccia dell’Audi gialla nelle autostrade del triveneto, ecco la pagina Facebook Segnalazioni Audi gialla e tanti, tantissimi gruppi segreti dove la ricerca si fa con «persone impegnate a vario titolo nella caccia, si invitano tutti quindi a pubblicare new o spunti utili alle indagini».

La caccia all’Audi gialla è su Internet

L’Audi gialla, motore Lamborghini e targa del Canton Ticino, è stata rubata all’aeroporto di Malpensa il 26 dicembre. Le forze dell’ordine la stanno braccando per le strade di Veneto e Friuli in un ripetersi di inseguimenti ad alta velocità, segnalazioni e falsi allarmi. L’auto sarebbe di nuovo stata avvistata oggi nel Trevigiano. I carabinieri hanno ritenuto attendibile la segnalazione e presidiano le strade. Nel curriculum dei fuggitivi non manca una sparatoria, un tratto contromano di 150 km sul passante di Mestre, il sospetto (che però è stato smentito dalle registrazioni delle telecamere) di aver causato un incidente mortale. E l’immancabile bufala: nei giorni scorsi era la circolata una foto che ritraeva tre volti in primo piano accostati al fermo immagine di una telecamera di sicurezza di un distributore del Nord-Est. La foto circolava sui social network ed era stata pure rilanciata da qualche organo di informazione, ma non raffigurava i componenti della banda che sta seminando il panico nel Nord-Est, ma un gruppo di persone estranee ai fatti.

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Audi gialla: la foto del cittadino albanese che si è presentato in Questura circolata in questi giorni sui social network e sui media

Questo è quanto ha giurato uno di loro, A.P., un cittadino albanese di 32 anni che nella notte fra sabato e domenica si è presentato spontaneamente negli uffici della Questura di Torino sabato sera insieme all’avvocato Wilmer Perga. Anche per scagionare gli altri due: “Li conosco bene – dice – sono miei connazionali e sono entrambi in Albania. Uno è addirittura detenuto. Quanto a me, in questi giorni ero a Forlì, pronto a rientrare al mio Paese. I miei genitori hanno visto la foto, si sono preoccupati tanto. Ma con l’Audi gialla non ho niente a che fare. Datemi una mano”. Scrive l’ANSA che la foto che lo ritrae con i due connazionali è stata scattata un anno fa durante un controllo delle forze dell’ordine a Mestre. Ma – dice lui – non c’entra niente con l’Audi gialla, averla associata all’altra foto in cui si vede l’auto ferma a un distributore è certamente lo scherzo di qualcuno. Il cittadino albanese era privo di permesso di soggiorno ed è stato espulso.

L’Audi gialla ha intanto fatto la sua ricomparsa questa sera dopo due giorni di ‘silenzio. È sfrecciata ad alta velocità per via Schiavonia, la strada che collega la strada Terraglio di Treviso con Casale sul Sile (Treviso), passando quando il semaforo era ancora rosso e poi scomparendo, ancora una volta, nel nulla. L’ultima confermata segnalazione della vettura ricercata risaliva all’altro ieri mattina a Volpago del Montello (Treviso). Questa volta l’avvistamento, a dispetto delle decine di riconoscimenti tutti poi rivelatisi falsi, è stata ritenuto concreto dai carabinieri che hanno inviato nella zona numerose pattuglie.
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La mappa degli avvistamenti dell’Audi gialla in Veneto (Vice.com)

Il giallo dell’Audi gialla

I carabinieri hanno allertato anche le altre forze dell’ordine per presidiare i caselli autostradali e le vie di comunicazione a cavallo della provincia di Venezia. Sul posto si è recato anche il col. Ruggiero Capodivento che sta coordinando la ‘battuta’, e che ha sentito il testimone che ha descritto in maniera precisa la vettura, considerandolo attendibile. E mentre il giallo dell’Audi gialla si infittisce la polizia dell’internet lavora a pieno regime. Ad esempio portando la propria esperienza in cattura di banditi in fuga e qualche ideona tattica:
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C’è chi ha avuto un’ideona: «Posso avanzare un’ipotesi visto che spariscono e poi ricompaiono come ieri sera in centro a Longarone immortalati dalle telecamere??? E se ci fosse un camion furgonato che carica la macchina per poi spostarla??? È solo una mia riflessione…………..». Chi pensa di stare in un film: «Ragazzi scusate se vi sembro ingenua ma….perchè non hanno usato gli elicotteri ? Ma capita solo nei film ? Grazie di rispondermi». Anche con qualche licenza poetica: «se lo stato posizionasse dei lince opportunamente mimetizzati ai caselli dell’ autostrada, credo che il problema sarebbe risolto in poche ore, ma la polizia non puo muoversi…………facciamoli esplodere sti criminali, cosi saltiamo la magistratura che li libererebbe dopo 2 giorni, in fondo cosa hanno fatto, ecceso di velocità, furto di auto e rapina……forse con pistole giocattolo». Oppure interrogandosi sui più alti principi del garantismo:

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C’è chi si appella all’intelligenza collettiva: «Cerchiamo di fare Brainstorming !! In cui ogni partecipante propone liberamente soluzioni di ogni tipo (anche strampalate, paradossali o con poco senso apparente) al problema, senza che nessuna di esse venga minimamente censurata. La critica ed eventuale selezione interverrà solo in un secondo tempo, terminate le idee di brainstorming. Il risultato principale del brainstorming può consistere in una nuova e completa soluzione del problema, in una lista di idee per un approccio ad una soluzione successiva, o in una lista di idee che si trasformeranno nella stesura di una lista di priorità/credibilità per trovare in seguito una soluzione. Praticamente: Il metodo del assalto mentale. Ovviamente sarà chi legge a servirsene». O chi trolla come se non ci fosse un domani:
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D’altro canto stamattina era comparso su Subito.it un annuncio molto simile:
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L’Audi gialla buttata in politica

E non poteva mancare l’immancabile sponda per la polemica politica. Siamo ormai al canto del cigno della Giustizia che questo governo impone all’Italia”, dice  la senatrice dela Lega Nord Erika Stefani in merito alla vicenda dell’Audi gialla. “Mi chiedo – aggiunge – cosa si aspetti a dotare le forze dell’ ordine di quegli strumenti normativi che li consentano di fermare l’attività di questi criminali”. “Queste persone, questi delinquenti – precisa – devono essere fermati e lo Stato deve armare i poliziotti e i carabinieri di quegli strumenti normativi che possano far loro svolgere quanto devono fare. Ad oggi, in caso di rintraccio dell’auto dei banditi, si può solo intimare l’alt perchè se si ricorre all’uso delle armi viene indagato il poliziotto. E’ una farsa. E ancor più lo Stato dovrebbe destinare al controllo del territorio più risorse in termini di fondi e tecnologia, è assurdo non poter rintracciare un mezzo così con le tecnologie odierne, poi il Ministro dice che siamo pronti ad un attacco terroristico quando evidentemente la linea di comando è rimasta ferma al passato”. Per Jacopo Berti, capogruppo del M5S in Regione Veneto, “il governo è complice dell’Audi gialla e alla polizia lasciano vecchie Fiat Stilo. Noi abbiamo chiesto 20 milioni di euro per le nuove auto, ma a Roma hanno rifiutato” “L’Audi gialla dei banditi contro le Fiat Stilo della polizia: è questa l’immagine sconfortante – osserva Berti – che gli stessi sindacati delle forze dell’ordine hanno dato in occasione della ‘battuta di caccia’ nei confronti della macchina di banditi che da giorni tiene in scacco il Nord Est. Qualche notte fa l’Audi – ricorda Berti – è stata incrociata infatti da una Fiat Stilo del commissariato di Jesolo e la pattuglia si è trovata a dover inseguire un bolide con una vettura di servizio vecchia, logora e ormai inadeguata. Lo sostiene in un duro comunicato Mauro Armelao, vicesegretario nazionale del sindacato di Polizia Ugl”. Berti esprime, solidarietà alle forze dell’ ordine: “il parco auto a loro disposizione versa in condizioni pietose. Hanno auto lente, rotte, non blindate, senza gomme da neve. Noi del M5S abbiamo donato le nostre auto blu alla polizia, ma il resto della politica li ha abbandonati”. “La nostra legittima difesa – aggiunge – si chiama ‘forze dell’ ordine’ e chiediamo di potenziare questi corpi fatti di eroi che stanno sulle strade giorno e notte per difendere tutti noi. Se non fosse stato per gli attentati di Parigi – rammenta -, il governo aveva già pronti nuovi tagli per questi reparti. Al contrario, noi del M5S li vogliamo aiutare, fornendo loro maggiori servizi con leggi appropriate. Al riguardo, abbiamo presentato a Roma un emendamento al Bilancio di Previsione dello Stato per incrementare di 20 milioni di euro per l’anno 2016 la spesa in favore della Polizia di Stato specificatamente per l’ acquisto di automezzi. Ma questa maggioranza ha detto no. Per questo diciamo che sono complici di quanto successo con l’Audi gialla qui in Veneto”.
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E si fa sentire anche il Coisp: “Una sfida bella e buona allo Stato, ai suoi uomini, ai loro mezzi, all’intera comunità che attonita assiste alle scorribande furiose cui non si riesce a porre fine. Ecco che cos’è la vicenda dell’oramai famigerata Audi gialla in fuga: la rappresentazione vivida e concreta di una realtà durissima, che vede le Istituzioni della società civile perdere quella sfida vinta invece da chi, nonostante tutti i nostri sforzi, continua a farsi beffe di noi e dei nostri ‘limiti’, nell’assoluta consapevolezza di non stare rischiando neppure molto, perché nella peggiore delle ipotesi cosa potrebbe capitargli?”, sostiene il segretario Franco Maccari che si dice perplesso dal fatto che “pare contestabile a chi conduce il famigerato mezzo, fino a qui, è l’ eccesso di velocità, guida pericolosa, resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione”. Maccari rileva che le forze dell’ Ordine “non hanno mezzi in grado di stare dietro a un’Audi“. “Gli uomini che lavorano per catturare un superlatitante e per fermare l’Audi sono sempre gli stessi appartenenti alle medesime Forze dell’Ordine. Quindi il problema è altrove, e viene da concludere che, in proporzione, – conclude – se quegli uomini avessero i mezzi adeguati per fermare quell’Audi forse non servirebbero neppure anni e anni per scovare il superlatitante”. Anche se le storie sulla dotazione della polizia è stata smentita… dalla polizia:
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