Attentati a Roma, le misure contro il terrorismo

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-08-04

Zona di massima sicurezza attorno al Colosseo, vigilanza a San Pietro, 400 obiettivi principali sorvegliati e tre aree di massima sicurezza: il piano contro gli attacchi dell’ISIS nella Capitale

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Una zona di massima sicurezza attorno al Colosseo, con varchi controllati dalle forze dell’ordine e metal detector, vigilanza estesa nell’area di San Pietro, sotto osservazione chiese in periferia, centri commerciali e luoghi di ritrovo della cosiddetta movida. Si intensifica il dispositivo della sicurezza mentre l’Isis torna a minacciare il nostro paese. “Arriveremo a Roma” dicono in un video che ritrae piazza Navona. Sono 400 gli obiettivi principali e circa 4400 quelli comunque sotto controllo, tre le aree pattugliate da militari e forze dell’ordine e 900 i militati impegnati nelle operazioni.

Attentati a Roma, le misure contro il terrorismo

Il modello organizzativo seguito è quello già sperimentato per il Giubileo della Misericordia approntato nell’autunno del 2015. Con alcune modifiche importanti per rafforzare i punti scoperti e deboli della città. Il nuovo dispositivo antiterrorismo, che arriva mentre si discute di un possibile appoggio dell’Italia all’intervento Usa in Libia per fermare il Califfato, è stato varato con un’ordinanza dal Questore di Roma Nicolò D’Angelo in vista del periodo estivo in cui cambiano le abitudini di vita e si registra abitualmente un incremento di turisti nella Città eterna. Si tratta, secondo gli addetti ai lavori, di un “perfezionamento” del precedente, condiviso durante l’ultimo comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, e “razionalizza” le risorse adattandole allo scenario estivo in cui è in programma un calendario di eventi che attraggono molte persone.
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Tra le misure previste viene estesa l’area di massima sicurezza attorno la basilica di San Pietro anche ai Bastioni di Michelangelo, interessati da un massiccio afflusso di persone ai musei Vaticani. Sorvegliata speciale via del Corso, che viene suddivisa in tre sottosettori (Venezia – Chigi/ Chigi – Goldoni/ Goldoni -Piazza del Popolo) controllati da pattuglie delle forze dell’ordine e da militari dell’esercito che stazionano a largo Goldoni, per consentire un intervento immediato a 360 gradi nel caso di eventuali minacce. Vigilati obiettivi religiosi in varie zone della città, anche periferiche. Massima attenzione a tutte le manifestazioni estive si svolgono nella Capitale e ai luoghi di assembramento. Finora, ha reso noto la Questura, sono state 800 le risorse dedicate al controllo della “movida” per cui quotidianamente vengono disposti servizi straordinari. Sotto la lente anche i centri commerciali dove sono stati presi contatti con i direttori di quelli più grandi per studiare, durante sopralluoghi notturni, gli interventi da mettere in campo in caso di “possibili scenari di crisi”. Rafforzati i controlli nei porti, in particolare agli imbarchi e sbarchi delle delle navi da crociera. Mentre va avanti l’ attività di bonifica degli insediamenti abusivi sugli argini del Tevere e nelle altre zone di Roma. La rimodulazione del piano antiterrorismo arriva in un momento in cui si torna a discutere del ruolo dell’Italia nella coalizione internazionale in Libia e a pochi giorni di distanza dall’invio della circolare del Viminale che, dopo l’attentato di Nizza, ha invitavo questori e prefetti a “rivisitare” i piani di controllo del territorio e a “riqualificare” gli obiettivi sensibili. Già a Venezia nei giorni scorsi sono state predisposte misure straordinarie per la Festa del Redentore e per la Mostra del Cinema in programma dal 31 agosto al 10 settembre.

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