Arrestato il carabiniere che ha ucciso il suo comandante e si era barricato in caserma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-10-28

Dopo una lunga negoziazione, i reparti speciali dell’Arma hanno fatto irruzione e hanno fermato l’uomo

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Dopo oltre 12 ore di trattative e tentativi di negoziazione, questa mattina all’alba il Gruppo di intervento speciale dei carabinieri sono riusciti a fare irruzione all’interno della caserma di Asso (in provincia di Como), dove nel tardo pomeriggio di giovedì un uomo – un brigadiere dell’arma – si era barricato (prendendo in ostaggio alcuni militari e i loro familiari) dopo aver esploso diversi colpi di pistola contro il comandante. Dopo l’ingresso nella struttura, i militari hanno trovato il corpo senza vita del luogotenente che guidava la stazione.

Asso, carabiniere spara a comandante e si barrica in caserma: arrestato

I carabinieri sono riusciti ad accedere all’interno della struttura della caserma di Asso intorno alle 5.40 di questa mattina, arrestando il brigadiere Antonio Milia e liberando gli ostaggi (tra di loro una militare dell’Arma e alcuni familiari di altri carabinieri che si trovavano all’interno dello stabile nel momento in cui si è scatenata l’ira incontrollata dell’uomo). E lì hanno trovato il corpo senza vita del comandante della stazione, il luogotenente Doriano Furceri. All’inizio la dinamica dei fatti sembrava essere poco chiara.. Dopo esser entrato in caserma, infatti, Milia avrebbe esploso un colpo – con la sua pistola di ordinanza – contro il comandante che sarebbe caduto in terra ferito. Poi, però, i testimoni hanno riferito di aver udito altri due colpi di pistola nel giro di pochi istanti. Dopodiché lo stesso Milia avrebbe gridato: “L’ho ucciso”. E questa mattina è stata confermata la morte dell’uomo.

Un caos durato oltre 12 ore. Il protagonista di questa assurda vicenda di cronaca è un carabiniere che da poche settimane era stato reintegrato in servizio dopo aver avuto il via libera da una Commissione medico ospedaliera. Perché l’uomo, per motivi ancora non chiari, era stato ricoverato per diverso tempo nel reparto di psichiatria dell’ospedale di San Fermo e dopo un lungo periodo di convalescenza era rientrato a lavorare in quella stessa caserma presso cui operava da diversi anni.

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