AS-12 Losharik: il sottomarino nucleare in fiamme e il pericolo radiazioni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-03

Si tratta dell’AS-12 Losharik (progetto 10831), entrata in servizio nel 2010 e considerata dagli esperti come una delle più moderne e segrete imbarcazioni della Marina federale

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Lunedì scorso un sottomarino nucleare russo è andato a fuoco davanti alla penisola di Kola, area ad alta densità nucleare nel mar della Russia.  I 14 militari a bordo, recita un comunicato del ministero della Difesa federale pubblicato nel tardo di pomeriggio di ieri, sono morti tutti per aver respirato “esalazioni” velenose, mentre tentavano – riuscendovi – di spegnere l’incendio che era scoppiato sull’imbarcazione. Il nome dell’unità, il luogo preciso della sciagura e le sue cause non sono stati resi noti.

Secondo la ricostruzione dell’emittente RBC, l’unità andata distrutta – ora riportata alla base della Flotta settentrionale di Severomorsk – è l’AS-12 Losharik (progetto 10831), entrata in servizio nel 2010 e considerata dagli esperti come una delle più moderne e segrete imbarcazioni della Marina federale. Ufficialmente serve per studiare le profondità degli oceani. Spiega il Messaggero:

Da decenni la Russia sta tentando di dimostrare che parte dell’Artico appartiene alla sua piattaforma continentale, quindi avrebbe sovranità su queste terre ed acque ricche di materie prime. Campioni di terreno dai fondali sono stati recuperati ad una profondità di 2500 metri, ma, stando ad alcuni esperti, questo apparato è in grado di raggiungere la quota di meno 6mila metri.

as 12 losharik sottomarino russo

Tali mezzi, affermano altri esperti, possono in realtà anche tagliare i cavi di comunicazioni internazionali sotto agli oceani. Il Losharik è in genere trasportato sotto alla chiglia da un sottomarino (si pensa in questo caso sia il nucleare Orenburg), usato come base.

La tragedia è la più grave dal 2008, quando 20 marinai persero la vita nel corso di esercitazioni navali nel Pacifico sul sottomarino nucleare Nerpa. Il maggiore incidente per i russi resta però quello del sottomarino nucleare Kursk nel mare di Barents, il 12 agosto 2000, a causa dell’esplosione di un siluro. Spiega La Stampa che il piccolo sottomarino può operare fino a 6.000 metri di profondità e raggiunge di solito la zona della missione viaggiando agganciato sotto un sommergibile più grande:

Ma l’elemento forse più interessante è che «il cavalluccio» è dotato di braccia meccaniche. In teoria potrebbe quindi anche recidere cavi. Alla fine del 2017 il generale Stuart Peach, capo di Stato maggiore britannico, mise in guardia Londra e la Nato: la Russia – avvertì – potrebbe servirsi dei sommergibili sempre più moderni di cui dispone per provocare danni economici immensi ai suoi avversari distruggendo i cavi sottomarini per internet e le telecomunicazioni.

Ma d’altra parte l’importanza strategica dei cavi sottomarini è innegabile. Ogni giorno percorrono i fondali marini il 97% delle comunicazioni globali e transazioni finanziarie per 10 trilioni di dollari. Si tratta di una rete sommersa che a livello mondiale si snoda attraverso 877.121 chilometri di fibra ottica

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