Economia

Natale con la Monnezza

neXtQuotidiano 03/07/2019

Come AMA e Virginia Raggi festeggiano l’arrivo nelle case di tutti i romani della seconda rata della TARI, una delle più alte d’Italia: con la città sommersa da cumuli di spazzatura

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Natale con la Monnezza sembra il titolo di un cinepanettone e invece è il modo con cui AMA e Virginia Raggi festeggiano l’arrivo nelle case di tutti i romani della seconda rata della TARI, una delle più alte d’Italia: con la città sommersa da cumuli di spazzatura. Il nuovo amministratore delegato della municipalizzata dei rifiuti Paolo Longoni, durante la commissione Trasparenza tenutasi ieri in via del Tritone, ha detto infatti che  «Ci siamo dati entro Natale per uscire dall’emergenza». Non è chiaro se il suo stipendio verrà pagato a Capodanno o se invece percepirà persino dei soldi per lasciarci sommersi dalla spazzatura.

La Vergogna Capitale di una città che vede persino i cittadini esasperati assaltare (giustamente) una sede di AMA che ha anche la faccia di palta di minacciare denunce è tutta qui. Anzi, c’è di più. Perché il nuovo ad della municipalizzata e il consiglio di amministrazione avrebbero anche dovuto approvare il famoso bilancio che ha portato alla defenestrazione di Lorenzo Bagnacani e all’addio di Pinuccia Montanari, ma non lo ha ancora fatto: “Se ne parla ad agosto”, ha detto Longoni. Ma come, non era tutto in regola? 

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Al momento però la via d’uscita è sconosciuta anche ai nuovi dirigenti che invece hanno chiaro il numero di tonnellate di rifiuti che non vengono raccolte e trasportate negli impianti di smaltimento. Racconta Repubblica Roma:

Per Ranieri si tratta di un deficit di oltre 300 tonnellate al giorno: i contratti in essere dovrebbero garantire lo smaltimento di 19.700 tonnellate di rifiuti ma, secondo il geologo, effettivamente gli impianti accolgono poco più di 15mila tonnellate. Nel dettaglio, il trattamento dei rifiuti indifferenziati nel Tmb di Malagrotta dovrebbe arrivare oltre le 1.200 tonnellate al giorno mentre ne accettano al massimo 750; l’azienda Rida di Aprilia, che dovrebbe trattarne 330 arriva a 150, massimo 160 tonnellate.

Poi c’è il tritovagliatore di Ostia che lavora 40 tonnellate al giorno e l’ad Longoni vorrebbe portare a 900. Con un quantitativo così importante di rifiuti che non trova spazio («Le quantità sono talmente imponenti che in un mese fanno una montagna alta come il Vesuvio», fa presente Longoni), l’ultimo pensiero del cda Ama è la differenziata.

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