La lezione dell’arcivescovo di Napoli che fa rimuovere dalla Chiesa i quadri donati dal boss

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-30

Lui è il nuovo arcivescovo, si chiama Domenico Battaglia, e i quadri sono quelli donati da Lorenzo Nuvoletta: “Per dare un inequivocabile esempio di incompatibilità tra i percorsi del Vangelo e quelli dell’iniquità a qualsiasi livello”

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È il nuovo arcivescovo di Napoli, si chiama Domenico Battaglia ed è in Campania in questo ruolo dal 2 febbraio scorso. E non ci ha messo molto a lanciare i primi segnali: questo il primissimo. Perché appena è venuto a sapere che nella Chiesa di Maria Santissima della Cintura e della Consolazione a Marano c’erano due quadri donati dal boss Lorenzo Nuvoletta, ne ha disposto la rimozione e la sostituzione. Boss che aveva fatto anche incidere: “A devozione di Lorenzo Nuvoletta”. Non accettabile per il nuovo arcivescovo, che ne ha ordinato la rimozione e ha deciso di sostituire i due quadri raffiguranti la Beata Vergine Maria di Pompei e Santa Rita, con due con stessi identici soggetti. Le motivazioni sono state comunicate proprio dalla diocesi di Napoli con una nota. E sono varie: 1) Non turbare i fedeli; 2) Riformare il primato della coscienza; 3) Per dare l’esempio. Ecco tutta la nota:

Sua Ecc.za Mons. Domenico Battaglia è recentemente venuto a conoscenza della presenza di due quadri a stampa, raffiguranti la Beata Vergine del Rosario di Pompei e Santa Rita, che si venerano da alcuni decenni nella Rettoria di Maria SS. della Cintura e della Consolazione a Marano di Napoli. Tali stampe sono posizionate ai lati del portale di ingresso in corrispondenza dell’uscita dall’aula liturgica. Secondo le iscrizioni sottostanti, le predette icone risultano essere state ivi collocate “a devozione di Lorenzo Nuvoletta”. Consapevole che al Vescovo è affidata la cura e la protezione della fede dei tanti fedeli che si recano quotidianamente a pregare in quella Chiesa; per non turbare gli stessi fedeli disorientandoli con azioni che potrebbero anche lontanamente essere ricondotte ad una ambiguità tra vangelo e vita; per riaffermare il primato della coscienza, illuminata dalla fede, che ci invita ad amare la verità e la giustizia; per dare un inequivocabile esempio di incompatibilità tra i percorsi del Vangelo e quelli dell’iniquità a qualsiasi livello, Sua Ecc.za Mons. Domenico Battaglia ha disposto la rimozione dei suddetti quadri e ne ha ordinato la sostituzione con nuove immagini a stesso soggetto, perché la fede continui a camminare coi cuori e le gambe di chi nutre queste sane devozioni.

L’arcivescovo Domenico Battaglia e la Messa all’interno dello stabilimento Whirlpool

Abbiamo scritto che il primissimo segnale l’arcivescovo Domenico Battaglia lo ha dato così. Ma non è del tutto vero. Già lunedì 29 marzo aveva deciso di celebrare la Santa Messa all’interno dello stabilimento Whirlpool di via Napoli Est, facendo arrivare in questo modo un messaggio, che lui ha espresso in questo modo:

Ho voluto essere qui nel primo giorno della Settimana Santa. La cosa più importante è stare accanto alla santità delle lacrime che sono sacre e accanto alle infinite croci di oggi, dove Cristo continua a essere crocifisso. Qui Cristo continua a essere crocifisso, nella vostra carne e nella vostra vita si ripete la passione di Cristo” ha detto l’arcivescovo partenopeo durante l’omelia.

 

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