Antonio Giglio: le indagini sul bambino morto prima di Fortuna Loffredo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-05-03

Si riapre il caso dell’altro piccolo morto in circostanze non chiarite. Intanto l’indagato non parla con PM e giudice

article-post

Dopo l’inchiesta sulla morte di Fortuna Loffredo e le accuse a Raimondo Caputo, un nuovo filone di indagini potrebbe riaprire il caso di Antonio Giglio, precipitato dallo stesso palazzo della bambina:

Ma nel procedimento sulla morte di Antonio Giglio i Loffredo non hanno alcun ruolo di parte lesa, quindi non sono nemmeno nella condizione di presentare istanze ai magistrati. Che decidono da soli come procedere, e in questo momento l’ipotesi di riesumare il corpo e disporre l’autopsia non è nei loro programmi. Per la morte di Antonio Giglio è indagata sua madre Marianna, accusata di omicidio colposo perché, secondo quanto fu stabilito all’epoca, fu a lei che il bambino sfuggì per poi precipitare da una finestra.
A indagare non è nemmeno lo stesso ufficio che si occupa della morte di Fortuna: a chiedere e ottenere l’arresto di Caputo è stata la nuova Procura di Napoli Nord, competente per il territorio di Caivano, che però nell’aprile del 2013 non esisteva ancora, quindi il fascicolo su quello che finora è stato considerato sempre e solo un incidente fu aperto dalla Procura di Napoli. Ora i magistrati dei due uffici si stanno scambiando informazioni sui rispettivi casi, e non è affatto escluso che anche i pm di Napoli decidano di interrogare Caputo (tra l’altro sono loro a indagare sul pestaggio che l’uomo ha subito in carcere dopo che è stato accusato dell’omicidio di Fortuna) per cercare di capire se e cosa sa della morte di Antonio Giglio. Ma non è detto che sia impresa facile né produttiva.

raimondo caputo
Raimondo Caputo (foto Corriere della Sera, primo maggio 2016)

Spiega il Corriere che però l’indagato sta respingendo tutte le accuse:

Perché Caputo non si è mai mostrato collaborativo con gli investigatori. Lui solitamente respinge le accuse e basta. Lo ha fatto l’altro giorno nell’interrogatorio di garanzia con il gip che gli contestava l’omicidio di Fortuna, e lo fece dopo l’arresto di sei mesi fa (l’ordinanza di custodia cautelare della scorsa settimana gli è stata notificata in carcere) per violenze sessuali sulle figlie di Marianna Fabozzi. Negò e basta. Della tragedia di Antonio potrebbe addirittura sostenere di non essere stato nemmeno testimone, sia pure indiretto, confidando sulla confusione che la stessa Marianna Fabozzi fa circa i tempi del loro rapporto, che si sovrappongono con i tempi del rapporto tra lei e il padre di Antonio.
In quel nucleo familiare, hanno avuto modo di verificare gli investigatori, c’è stato un lungo periodo di promiscuità, interrotto in pratica, solo nel novembre scorso, dall’arresto di Caputo e della stessa Marianna (attualmente ai domiciliari in una casa diversa da quella dell’isolato C del Parco Verde) e dall’allontanamento delle bambine, affidate a una comunità protetta dove sono costantemente seguite da psicologhe infantili.

Potrebbe interessarti anche