L’ex manager Antonio Di Fazio condannato a 15 anni e 6 mesi per violenza sessuale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-08

L’ex manager farmaceutico Antonio Di Fazio condannato dalla gup di Milano per sei casi di violenza sessuale: i legali annunciano ricorso

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Il gup di Milano Anna Magelli ha condannato a 15 anni e 6 mesi Antonio Di Fazio, il manager accusato di sei casi di violenza sessuale, tra cui quello della ex moglie per il quale risponde anche di lesioni, stalking e maltrattamenti. La decisione arriva al termine del processo con rito abbreviato. La procura, rappresentata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, aveva chiesto la condanna a 9 anni di carcere. Il processo ha sancito che Di Fazio avrebbe agito con uno schema ben preciso: dopo aver carpito la fiducia delle vittime, le drogava con benzodiazepine e, infine, dava sfogo “alle sue perversioni”. La condanna è maggiore rispetto alla richiesta dell’accusa perché il gup non ha riconosciuto la continuazione dei reati, ma – essendo alcuni collocati temporalmente in tempi diversi – ha emesso una condanna per gli episodi contro l’ex moglie, una per la violenza della studentessa di 21 anni e un’altra condanna per gli altri episodi di stupro.

L’ex manager Antonio Di Fazio condannato a 15 anni e 6 mesi per violenza sessuale

La cumulazione di tre pene per i diversi capi di imputazione ha portato la condanna ben oltre i 9 anni chiesti dall’accusa. Stabiliti anche i risarcimenti: 98mila euro per la studentessa e 14mila per altre parti civili. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra 90 giorni. “Certamente è una condanna alta, più di quella della richiesta da parte della procura, attendiamo le motivazioni della sentenza e faremo ricorso”, ha affermato l’avvocato Mauro Carelli che insieme alla collega Giuseppina Cimmarusti difende l’ex manager. La tesi difensiva puntava alla derubricazione dei reati di violenza sessuale aggravata in quello più lieve previsto dall’articolo 613 del codice penale: per i suoi legali Di Fazio avrebbe procurato alle vittime “lo stato di incapacità mediante violenza, cioè somministrando benzodiazepine” per poi, una volta prive di sensi, fotografarle nude in posizioni oscene.

Per la vicenda più grave, quella che riguarda la studentessa di 21 anni attirata da Di Fazio nel suo appartamento con la scusa di uno stage e poi narcotizzata e violentata, era stata proposta in aula – durante l’arringa – l’assoluzione dall’accusa di sequestro di persona. L’ex manager si trova ora in una comunità per seguire un percorso terapeutico di disintossicazione. Parlando del caso della studentessa aveva ammesso di aver agito per “una pulsione irrazionale” che lo aveva colto “senza premeditazione”. “Sto lavorando con i miei terapisti su questa pulsione – confessò – che mi ha portato a drogare questa ragazza”.

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