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Anna Novax: l’ultima infamia dei negazionisti su Telegram è contro Anna Frank
neXtQuotidiano 14/12/2021
La vergogna negazionista, con tanto di immagini e riferimenti alla persecuzione degli ebrei
Questi quasi due anni di pandemia, quelli da cui saremmo dovuti “uscire migliori”, hanno messo in evidenza quel totale senso di vergogna sconosciuto a chi propaganda la propria ideologia (prima negazionista sul virus, poi sulle mascherine e oggi sui vaccini) utilizzando paragoni storici – pagine che, ancora oggi, sono simbolo di una ferita che non si può rimarginare – del tutto privi di contesto. E i social hanno dato il via libera a questi deliri. Ne abbiamo raccontati tanti, troppi. Ma la misura è diventata colma con il gruppo Telegram del “Diario di Anna Novax”.
Su #Telegram il gruppo #novax “Anna Novàx”, l’ennesimo oltraggio alla memoria di Anna Frank. Paragonare le misure per contrasto della diffusione del virus alla Shoah è una grave distorsione che non può più essere sottovalutata. Nella vostra miseria, tutta la banalità del male. pic.twitter.com/jZLSfdYeyv
— Alekos Prete (@AlekosPrete) December 13, 2021
Anna Novax, il delirio dei negazionsti su Telegram
Il nome della bambina simbolo della persecuzione degli ebrei nel periodo nazi-fascista, i suoi diari che hanno raccontato la storia di chi – come lei – era vittima di quel delirio storico che ha segnato la prima metà del Novecento. Tutto ciò e non solo viene paragonato dai no vax su Telegram a questa presunta “dittatura sanitaria”. Perché oltre al volto di Anna Frank, ecco comparire una seconda immagine a corredo del gruppo.
Al momento, risultano iscritte 664 persone. Ma il gruppo del “Diario di Anna Novax” non è stato creato di recente. Il primo contenuto pubblicato all’interno di questa chat Telegram, infatti, risale allo scorso 22 luglio. Con questa serie di commenti.
E da lì una serie di deliri: dal mero negazionismo spinto alle diverse bufale sulle vittime del vaccino in Italia. Il tutto correlato da quell’utilizzo dell’immagine di Anna Frank e di quella stella di Davide simbolo degli ebrei e della loro persecuzione in quella pagina buia della storia. Allusioni che in Germania vengono punite. In Italia, invece, ancora no.