Assolto Andrea Costa, presidente di Baobab Experience accusato di favoreggiamento dell’emigrazione clandestina

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-05-03

Il presidente di Baobab Experience Andrea Costa è stato assolto in rito abbreviato dall’accusa di favoreggiamento dell’emigrazione clandestina: nel 2016 aiutò alcuni cittadini del Sudan e del Ciad ad acquistare biglietti dei treni e autobus per passare la frontiera di Ventimiglia e andare in Francia

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“Il fatto non sussiste”: Andrea Costa, presidente di Baobab Experience, è stato assolto oggi con formula piena dalle accuse di favoreggiamento della emigrazione clandestina. Il numero uno della onlus che si occupa di fornire assistenza ai migranti in transito a Roma rischiava da sei anni e mezzo a 18 anni di reclusione per aver aiutato persone di origine sudanese e ciadiana – opportunamente identificate e con il pieno diritto di muoversi sul territorio italiano – a raggiungere il Campo della Croce Rossa di Ventimiglia.

Assolto Andrea Costa, presidente di Baobab Experience accusato di favoreggiamento dell’emigrazione clandestina

Al termine di un processo svolto con rito abbreviato, il gup della Capitale lo ha assolto insieme alle altre due imputate, due attiviste dell’associazione. Lo stesso pm aveva chiesto di fare cadere le accuse per tutti. I fatti risalivano all’ottobre 2016, dopo lo sgombero del centro d’accoglienza allestito in via Cupa, a San Lorenzo. In quell’occasione i volontari del Baobab offrirono supporto e aiuto a 8 sudanesi e un cittadino del Ciad per acquistare biglietti dei treni e autobus per passare la frontiera di Ventimiglia e andare in Francia. Fuori dal tribunale di piazzale Clodio in contemporanea si è svolto un sit in di sostegno con qualche centinaio di persone.

Costa: “Rifarei tutto, continueremo ad aiutare i bisognosi”

“Sono soddisfatto – ha dichiarato Costa all’uscita dal tribunale – perché un giudice ha sancito quello che già sapevo: che il fatto non sussiste, ora c’è qualcuno che lo ha messo nero su bianco”. “In questi anni – ha aggiunto – è stata dura sapere di essere sotto indagine pur avendo la consapevolezza di avere agito in modo corretto. Rifarei tutto, continueremo ad aiutare le persone che hanno bisogno così come sta avvenendo per i profughi che arrivano dalla Ucraina”.

Nel comunicato con il quale lo scorso 18 aprile Baobab Experience portava il pubblico all’attenzione della sentenza che sarebbe stata pronunciata oggi, la ong scriveva: “Se la vocazione e l’agire umanitari del Presidente di Baobab Experience, Andrea Costa, rappresentano un reato, ognuno di noi è un criminale. Se Andrea è colpevole, lo siamo tutte e tutti. Se Andrea è colpevole significa che l’assistenza alle persone migranti che per sette anni, donne e uomini, avvocati e studenti, medici e insegnanti, pensionati e ricercatori di Baobab Experience hanno offerto senza alcun tornaconto economico è visto alla stregua dell’agire di chi sulla pelle dei migranti si arricchisce indebitamente”.

(immagine di copertina: screenshot video La7)

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