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Amatrice, Accumoli e la storia dei 120 furbetti che si prendevano i 900 euro del terremoto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-09-26

Avevano spostato la residenza da Roma per percepire il Contributo per l’Autonoma Sistemazione (CAS). Centinaia di anomalie riscontrate dalla procura. Le accuse sarebbero truffa e falso. Indaga la procura di Rieti

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Rischiano una condanna per truffa e falso i circa 120 furbetti, indagati dalla Procura di Rieti – come aveva precisato già ieri il procuratore Giuseppe Saieva – per aver percepito indebitamento il contributo per l’autonoma sistemazione (CAS) erogato per fare fronte all’emergenza abitativa in seguito al terremoto dello scorso anno.

Amatrice e la storia dei 120 furbetti che si prendevano i 900 euro del terremoto

Si tratta, ha spiegato all’ANSA lo stesso Saieva, di “contributi non dovuti” il cui ammontare varia tra i 400 e i 900 euro al mese. I controlli, svolti dai carabinieri nei comuni di Amatrice e Accumoli, hanno consentito di accertare che circa 120 persone non avevano né diritto né i requisiti di percepire l’indennità CAS. A far scattare le verifiche era stato un numero sospetto di cambi di residenza, in particolare dalla Capitale verso Amatrice, subito dopo il terremoto dell’agosto dello scorso anno.
amatrice campanile crollato
In sostanza i 120 avrebbero tentato di spostare la residenza nei due Municipi devastati dal sisma proprio per poter percepire i contributi economici stanziati dallo Stato in sostegno delle popolazioni residenti. La Procura ha vagliato le tante domande di accesso al sostegno economico – da un minimo di 400 euro al mese, per i nuclei familiari composti da una sola persona, a un massimo di 900 per le famiglie numerose – anche con il supporto dei sindaci dei Comuni interessati, riscontrando centinaia di anomalie. Nomi per i quali, ora, potrebbe scattare l’accusa di truffa e falso da parte della Procura di Rieti.

Le residenze falsificate per incassare i contributi

Della vicenda ha parlato per primo stamattina Il Messaggero in un articolo a firma di Valentina Errante. Nei piccoli comuni ci si conosce tutti e si sa anche chi sono i “villeggianti”. Era così ad Amatrice e Accumoli, dove in estate, quando sono arrivate le scosse, la popolazione si era moltiplicata. Ad Accumoli si è detto subito che dei 2500 sfollati, oltre 2000 erano in vacanza. Cifre che non coincidevano affatto con le richieste di contributi, riservate a chi fosse rimasto senza casa e dovesse provvedere a una sistemazione immediata, in attesa di tornare nella propria abitazione, messa in sicurezza, o in un alloggio della protezione civile.
residenza accumoli amatrice
L’enorme numero di domande per ottenere i soldi è sembrata sproporzionata rispetto agli effettivi residenti. I controlli, affidati ai sindaci, sono scattati immediatamente. Alla fine gli indagati, per i quali stanno per chiudersi le indagini sono circa 120, alcuni hanno deciso di restituire i soldi già incassati sperando di non finire a processo.

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