Allarme bomba a Milano a pochi metri dal comizio di Enrico Letta: il racconto di un testimone | VIDEO

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-09-09

Ecco le parole del testimone che passava in zona al momento dell’esplosione e che ha allertato gli agenti

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Il pacco trovato stamattina alle 8.40 a Milano, vicino al consolato libanese tra via Albricci e via Larga, era composto da due ordigni: uno ha preso fuoco prima del tempo previsto per la detonazione, facendo una grossa fiammata sul marciapiede. L’altro ordigno è stato fatto brillare dagli artificieri ma era sul punto di esplodere. Entrambi gli ordigni erano forniti di un temporizzatore.

A lanciare l’allarme, un passante che ha notato il fumo lungo il marciapiedi e ha subito chiamato il 112. Poco lontano, il secondo ordigno chiuso con nastro da pacchi davanti agli uffici dell’azienda viaggi Moby, vicino al consolato libanese e a 100 m dalla sede di Assolombarda, dove stamane si era recato il segretario del Pd Enrico Letta per un comizio elettorale.

Il testimone che passava in zona al momento dell’esplosione e che ha allertato gli agenti ha raccontato: “Alle 8.25 circa di stamattina in macchina davanti alla Fedex notavo un signore passare con la bicicletta poi, dopo qualche secondo, prende fuoco quella parte lì, qualcosa che ha fatto delle fiamme molto alte di circa 1 metro e mezzo/2 e piccole esplosioni. Dopodiché mi sono avvicinato e ho notato un pacco che sembrava un pacco bomba, ho allertato le forze dell’ordine allontanando le persone. Meno male che si è risolto”.

Il testimone ha continuato il suo racconto e ha spiegato: “Mi sono fermato davanti alla Fedex al semaforo rosso, quando guidi hai ampia visuale, in quel momento mi sono girato a sinistra e ho notato l’uomo in bici fermarsi e andare via e, subito dopo, prima scintille poi un’esplosione non fortissima con fiammata. La prima impressione è che c’era qualcosa che non andava, quando mi sono avvicinato ho visto persone fare i video, ma nessuno che chiamava le forze dell’ordine. Siccome in passato ho fatto un corso antincendio, ho visto vicino alla Moby due cataste di filo da elettricista e un pacchetto con lo scotch con due fili, uno rosso e uno nero, che uscivano fuori. A quel punto mi sono allontanato e ho allontanato le persone vicino a me”.

 

Allarme bomba a Milano, si indaga sulla matrice: le ipotesi degli inquirenti

L’Unità Artificieri della Polizia di Stato ha fatto brillare uno dei due ordigni con una piccola esplosione controllata, che di fatto ha escluso la presenza di esplosivo all’interno dell’involucro. Sopra il pacco è stato rinvenuto un bigliettino con scritto in arabo “scatta tra tre minuti” e a fianco un numero di cellulare scritto a mano, su cui gli agenti stanno facendo approfondimenti. Sono in corso le indagini degli investigatori dell’Antiterrorismo sulla matrice dell’episodio: gli ordigni artigianali utilizzati suggerirebbero un legame con l’anarcoinsurrezionalismo, ma è ancora presto per avere certezze in merito. Tra le ipotesi si sta vagliando pure quella di una ritorsione contro la Moby, già presa di mira per le navi quarantena per i migranti.

Sono in corso accertamenti pure sui due temporizzatori degli ordigni: uno si sarebbe innescato generando la fiammata del mucchio di pile (modello 18650, quello delle sigarette elettroniche), mentre l’altro (trovato vicino alle saracinesche della Moby) è stato disattivato dagli artificieri. Diversi i disagi provocati dai due ordigni, che hanno costretto alla sospensione dei mezzi pubblici della zona e hanno mandato in tilt il traffico.

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