Alice Nobili: la figlia di Boccassini e l’indagine per omicidio stradale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-12

Il sindacato vicino all’ex capo dei vigili polemizza con il nuovo comandante, presente sul luogo dei fatti. E per un alcool test mai fatto

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Alice Nobili, figlia dei magistrati Alberto Nobili e Ilda Boccassini, è accusata di omicidio stradale perché ha urtato in motorino il medico Luca Voltolin. I fatti sono accaduti il 3 ottobre scorso in viale Monte Nero a Milano: Alice Nobili, 35anni, ha urtato sulle strisce Luca Voltolin,61 anni, medico, che è morto dopo sei giorni in ospedale. La donna viaggiava in scooter.

Alice Nobili: la figlia di Boccassini e l’indagine per omicidio stradale

La storia ha assunto contorni polemici perché il sindacato dei vigili Usb e il Comitato Barbato hanno polemizzato sulla presenza del comandante Marco Ciacci sul luogo dell’incidente. L’infettivologo aveva le mani impegnate con i sacchetti della spesa quando è caduto urtando violentemente la testa. L’ambulanza l’ha trasportato in codice giallo al Policlinico di Milano, dove sei giorni dopo è spirato nonostante il tentativo di un’operazione fatto dai neurochirurghi. L’uomo lascia la moglie e un figlio. Il Corriere della Sera Milano spiega che alle 19.30 del 3 ottobre scorso il pedone era sicuramente proprio al centro delle strisce pedonali e l’investimento (consistente non nell’aver travolto il pedone, ma nell’aver comunque provocato l’impatto dopo che un’auto davanti allo scooter avrebbe bruscamente svoltato), pur senza provocare lesioni dirette al pedone ha indubitabilmente determinato la caduta mortale della vittima, che lascia la moglie e un figlio.

ilda boccassini

Per la conducente, alla quale il pm di turno ha sequestrato il motorino e la prefettura ha (come sempre in questi casi) in via amministrativa già ritirato la patente per cinque anni, si profila dunque la certezza di dover scegliere un rito alternativo (patteggiamento o rito abbreviato) per stare nella parte bassa della forchetta di pena, che per questo reato la legge fissa da due a sette anni.

La polemica sul capo dei vigili

Ma la vicenda, che così com’è sembra solo un fatto di cronaca, è diventata un problema politico perché è intervenuto  il «Comitato verità e giustizia per Antonio Barbato», l’ex capo della Polizia locale avvicendato l’anno scorso dal sindaco Sala con il dirigente di polizia Marco Ciacci dopo che in un’indagine antimafia del pm Boccassini era emerso un incontro tra il non indagato Barbato e un sindacalista vicino ai clan (inseguito arrestato), che gli prospettava l’idea (mai messa in pratica) di pedinare nel suo interesse un delegato della Cisl con il quale Barbato era in urto. L’avvicendamento ha avuto strascichi nei mesi seguenti. A fine 2017 l’Anac ha accolto le osservazioni del Comune e archiviato la segnalazione del consigliere comunale Basilio Rizzo sul cambio al vertice della Polizia locale.

marco ciacci

Ciacci è infatti persona conosciuta a Boccassini e per questo, secondo il sindacato USB, il capo dei vigili milanesi avrebbe dovuto astenersi.  Il Comitato Barbatoa fferma anche: «Da fonti interne abbiamo appreso che non sarebbe stato eseguito l ’alcol test, cosa che di norma, anche se non obbligatorio, in incidenti del genere andrebbe fatto». In realtà, come indicano le direttive del Ministero dell’Interno del 2005, fuori dai casi di incidenti con morti e feriti gravi già in strada, l’etilometro è per i vigili una facoltà parametrata alle «concrete circostanze» dell’incidente.

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