Ci sono due indagati per l’uccisione di Alice Neri, la 32enne trovata carbonizzata in auto in provincia di Modena

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-11-21

Per il momento, fa sapere la procura modenese, si tratta di un atto dovuto. Sono stati interrogati sia il marito della donna che un suo amico

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Il mancato ritorno a casa, la denuncia del marito, quella lunga serata trascorsa in un bar nel Modenese e poi il macabro ritrovamento nelle campagne di Concordia. Gli inquirenti stanno cercando di risalire a quella serie di eventi che hanno preceduto l’uccisione di Alice Neri, la 32enne di Ravarino trovata carbonizzata all’interno del portabagagli della sua automobile. Per il momento, ma la Procura specifica che non ci sono prove indiziarie e che si tratti solamente di “atto dovuto”, ci sono due nomi iscritti nel registro degli indagati: quel del marito della vittima e quello di un amico della donna, l’ultima persona che – secondo le prime ricostruzioni – avrebbe trascorso del tempo con lei prima della sua morte.

Alice Neri, la 32enne trovata carbonizzata nella sua auto in provincia di Modena

Un puzzle a cui, almeno per il momento, mancano ancora alcune tessere. Il marito di Alice Neri, infatti, aveva perso le tracce di sua moglie giovedì sera e ne aveva denunciato la scomparsa ai carabinieri. Ma la donna era ancora vita: alcune testimonianze (e alcune telecamere di sorveglianza) l’avevano immortalata in compagnia di un suo conoscente all’interno di un locale di San Possidonio nelle ore tra la denuncia presentata dall’uomo e il ritrovamento nelle campagne di Fossa di Concordia, sempre nel Modenese.

Poi il ritrovamento tra gli arbusti nel mezzo della campagna. Un uomo, vedendo quelle fiamme alzarsi dalla zona, aveva allertato i vigili del fuoco che, coadiuvati della forze dell’ordine, sono giunti sul posto e hanno trovato quell’automobile in fiamme. Dopo aver spento l’incendio, quel macabro ritrovamento: all’interno del bagagliaio c’era il corpo di una donna. Quello della 32enne Alice Neri. Il marito che ne aveva denunciato la scomparsa diverse ore prima – come riporta il Quotidiano Nazionale – è stata iscritto nel registro degli indagati per “atto dovuto”. Stesso destino per un altro uomo, colui che – secondo le testimonianze del titolare del bar di San Possidonio e le immagini immortalate dalle telecamere di videosorveglianza – avrebbe trascorso con la donna le sue ultime ore di vita. Prima di esser ritrovata carbonizzata nella sua automobile.

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