Alfio Marchini alla conquista di Roma

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-11-01

Siete pronti a una Capitale piena zeppa di campi di polo? Lui intanto fa sapere che non si candiderà con Forza Italia ma con il suo simbolo e ricorda che non ha mai votato comunista

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Alfio Marchini è pronto a candidarsi un’altra volta a sindaco di Roma. E non sembra interessargli più di tanto l’appoggio dei partiti, visto che Silvio Berlusconi ha parlato di lui ieri come candidato di Forza Italia e il figlio di costruttori vicino al PC gli ha risposto sul Corriere che correrà con il suo simbolo e non con quello del partito bollito di Berlusconi. Marchini, , 50 anni, è nato a Roma da una famiglia di costruttori vicini al Pci. Laureato in ingegneria, assume la guida della società di famiglia Astrim Costruzioni s.p.a. nel 1989, dopo la morte del nonno Alfio senior e prima ancora di terminare gli studi.  Nel giugno del 1994 viene nominato membro del cda della Rai, ma a dicembre si dimette in disaccordo con la strategia aziendale e per le nomine realizzate dall’allora governo Berlusconi.  Partecipa alle Comunali del 2013 come candidato sindaco di due liste civiche, Alfio Marchini Sindaco e Cambiamo con Roma, ottenendo 114.169 voti, pari al 9,49%. Entra quindi in consiglio comunale con altri due rappresentanti della lista Marchini. Della sua biografia si ricorda che ha giocato per anni a polo a livello agonistico: è stato anche capitano della Nazionale italiana. Da qui le tante battute all’epoca della prima candidatura, soprattutto grazie al popolarissimo fake Arfio Marchini.

Alfio Marchini alla conquista di Roma

Oggi al Corriere Marchini reitera la sua litania antipartiti: «È giunto il momento di innovare la proposta politica, con un progetto fuori dai partiti, che coniughi politica e civismo. È un’esperienza che a Roma viviamo da tre anni. Dicevano che sarebbe stata velleitaria. Oggi si è rivelata determinante». E torna a proporsi come il nuovo che avanza, dopo un risultato del 10% forte dell’appoggio di tanti vip e di tante feste di piazza per la sua campagna elettorale.
arfio marchini alfio marchini
E oggi a Ernesto Menicucci sul Corriere chiarifica ancora di più le idee:

«Premesso che non ho mai votato Pci, l’ossessione, che era di mio nonno, di dare lavoro e la passione politica nascono da lontano. Respiro politica da sempre. E il motto con il quale mio nonno concludeva le riunioni era: “Al lavoro e alla lotta!”».
Ma è vero che eravate minacciati dalla Banda della Magliana?
«È storia, vivevamo sotto scorta».
Marchini candidato cos’è: un aristocratico, un popolano, un figlio di Roma, un uomo dei poteri forti…
«A Roma più che poteri forti abbondano poteri marci. Ecco, un figlio di Roma nemico dei poteri marci è una bella sintesi».
Marino ha citato Che Guevara, Allende, ha evocato Giulio Cesare. Nel «Pantheon» politico di Marchini chi c’è?
«I miei modelli di sindaco sono Nathan e Petroselli. Come modello di servitore dello Stato Guido Carli, che mi fu amico e guida preziosa».

E non disdegna di tirar fuori ideone per far ripartire i trasporti a Roma: «Stiamo già lavorando alla nuova rete di esercizio. Anziché una fermata ogni 100 metri, i cittadini ne preferirebbero una ogni 200, con bus puntuali e non stracolmi. E investimenti sulle infrastrutture primarie che dopo dieci anni di mancata manutenzione cadono a pezzi», forse senza sapere che le fermate già oggi non sono una ogni cento metri, ma nonostante questo i bus non sono puntuali e nemmeno vuoti.

alfio marchini voti
I voti di Forza Italia e Lista Marchini alle scorse elezioni a Roma

Una candidatura autorevole

Eppure, anche se l’affermazione sembra paradossale, la candidatura di Marchini oggi è autorevole. Nel deserto lasciato dal Partito Democratico in Campidoglio con l’orribile gestione del caso Marino, con una Forza Italia allo sbando e i grillini che continueranno a cercare al loro interno candidati inadatti a Roma come altrove, quello di Marchini è un nome credibile. A destra, come naturalmente viene percepita la sua candidatura, come a sinistra, dove lui cerca di raccogliere i consensi in fuga dal Sindaco Marziano che il PD ha abbattuto. Oggi i sondaggi gli attribuiscono il 25 per cento,in competizione con il grillino Di Battista e con Giorgia Meloni. A questo punto il centrodestra si ritroverà con molta probabilità con due candidati. Da una parte Alfio Marchini, cui si accoderà Forza Italia. E dall’altra Giorgia Meloni, invece, sponsorizzata da Fratelli d’Italia e Lega Nord. Un tripudio di campi da polo, anche nelle periferie tanto bistrattate, attende la Capitale?

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