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Alessandro Zan: “Mi sono allontanato dalla Chiesa Cattolica perché non mi sono sentito accettato”

neXtQuotidiano 26/06/2021

Alessandro Zan racconta a Repubblica il suo allontanamento dalla Chiesa

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Alessandro Zan, il deputato del Partito Democratico promotore dell’omonimo disegno di legge contro l’omotransfobia che ha fatto discutere molto in questi mesi e soprattutto negli ultimi giorni dopo la nota del Vaticano che chiedeva di modificarlo, oggi in un’intervista a Repubblica parla del suo rapporto con la Chiesa Cattolica. E da gay spiega che non si è sentito accettato.

Alessandro Zan: “Mi sono allontanato dalla Chiesa Cattolica perché non mi sono sentito accettato”

“Non sono credente, ma ho avuto una educazione cattolica, da ragazzo ero dell’Azione cattolica e leggevo in Chiesa. Il fatto di essere gay e vedere che la Chiesa non mi accettava, mi ha allontanato”, spiega nell’intervista a ‘La Repubblica’, il deputato del Pd Alessandro Zan, promotore del disegno di legge contro l’omofobia che porta il suo nome. In merito alla libertà nelle scuole cattoliche, il parlamentare dem puntualizza che l’articolo 7 del ddl “non impone dei percorsi: c’è una offerta formativa che sta nel patto di corresponsabilità sui progetti condivisi tra scuola e famiglia. A nessuna scuola può essere imposto di inserire ciò che non vuole”. Per Zan “meglio il voto segreto” che “snaturare il ddl”: “Se le modifiche creano disparità di trattamento, non ci sto. La paura che una legge naufraghi nel voto segreto c’è sempre, ma se la maggioranza che l’ha votata alla Camera tiene – da Pd a M5S, renziani, sinistra, autonomie e liberal di Forza Italia – allora va in porto”, conclude. Intanto sul Foglio il leghista Andrea Ostellari, presidente della Commissione Giustizia del Senato, ribatte. La legge Zan contro l’omofobia? “Io penso che possa essere migliorata. Ora c’è una grande occasione. Con pazienza si può arrivare a un buon testo, allargare il consenso, ottenere un’ampia maggioranza. Oppure si può, legittimamente, scegliere di accelerare, come ha intenzione di fare il Pd, ma rischiando di vederlo bocciare in Aula, di creare divisioni”.  “E’ falso”, sostiene il senatore, “dire che la Lega non voglia estendere le tutele e i diritti”. E al Pd Ostellari dice: “Trattiamo. La buona volontà c’è. La scelta è loro”.

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