Orsini e la ragione endopsichica per cui lo contestano | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-30

Il direttore e fondatore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della Luiss Alessandro Orsini ritiene che le contestazioni che gli vengono mosse derivino dalla paura che ciò che dice sia vero

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Intervenuto a Cartabianca – gratuitamente, come da lui stesso spiegato dopo che la Rai ha deciso di annullare il suo contratto – Alessandro Orsini ha provato a spiegare alla conduttrice Bianca Berlinguer il perché delle tante contestazioni nei suoi confronti. “Ho sempre detto e scritto che Zelensky è l’aggredito e Putin l’aggressore – ha spiegato Orsini – e ho sempre detto di essere completamente schierato dalla parte del blocco occidentale e dell’Ucraina. Ho sempre condannato l’invasione di Putin. Io credo che la mia analisi abbai scatenato delle reazioni così veementi per una ragione endopsichica, cioè psicologica”. “Le persone hanno paura che quello che io dico sia vero – ha precisato – quindi c’è un rifiuto di quello che dico”. Discorsi come quello sugli errori dell’Unione europea, “cosa di cui io sono convinto e ribadisco”. Oppure la critica alle “nostre politiche espansive abbiano avuto un ruolo decisivo nello scatenare questa crisi”.

Orsini e la ragione endopsichica per cui lo contestano | VIDEO

“Hanno paura di pensare che Putin non sia pazzo – dice Orsini – perché nel momento in cui diventa un individuo razionale noi siamo costretti ad assumerci delle responsabilità”. E le persone rifiutano categoricamente: “Questo anche i miei interlocutori, politici, giornalisti, la riflessione sulle cause, che è di vitale importanza per il futuro dell’Europa”. Orsini porta poi un esempio: “Quando noi andiamo dal medico non ci verrebbe mai di contestarlo perché si sta soffermando sulla diagnosi, sta cercando di capire le cause, perché noi diamo per scontato che se il medico non ha la capacità di individuare le cause del nostro male non sarà in grado di darci la terapia giusta”. “Questo accade anche con la politica internazionale e con la sicurezza internazionale – conclude – che in ultima istanza è questione di vita o di morte, quindi in primo luogo dobbiamo ragionare sulle cause perché se non le rimuoviamo questo conflitto è destinato ad aggravarsi e a ripetersi in altre parti del mondo e – speriamo di no – in altre parti d’Europa”.

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