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La libraia che non vende il libro di Giorgia Meloni: “Mejo pane e cipolla”
neXtQuotidiano 08/05/2021
Siamo a Roma, nella periferia della Capitale, e una libraia di Tor Bella Monaca spiega orgogliosamente che non esporrà e non venderà il libro di Giorgia Meloni. “So scelte”.
Siamo a Roma, nella periferia della Capitale, e una libraia di Tor Bella Monaca spiega orgogliosamente che non esporrà e non venderà il libro di Giorgia Meloni. “So scelte”.
Alessandra Laterza, la libraia che non vende il libro di Giorgia Meloni: “Mejo pane e cipolla”
Lei si chiama Alessandra Laterza e il suo annuncio su Facebook è diventato virale: perché “Io sono Giorgia”, edito da Rizzoli, potrebbe attirare clienti, e in questo periodo di crisi economica farebbe davvero comodo a una libraia di Tor Bella Monaca, in zona Le Torri, anche perché quella di Alessandra Laterza è l’unica del circondario. Eppure lei, spiega, preferisce mangiare pane e cipolla piuttosto che guadagnare qualcosa vendendo il libro:
Io sono una libraia e questo libro non lo vendo!
So scelte, mejo pane e cipolla, che alimentare questo tipo di editoria…
alla lotta e al lavoro, il mio è indipendente!
Alessandra Laterza, se non fosse già chiaro, poi nei commenti aggiunge qualche dettaglio sulle motivazioni che l’hanno portata a boicottare “Io sono Giorgia”: “non posso fare diversamente … mi serve per capire come si può nel 2021 dare credito a tanta superficialità …”. Il post della libraia è diventato presto virale, e lei ha anche scambiato una battuta con il celeberrimo social media manager di Taffo: “Fateci una card con scritto ‘Nuoce gravemente alla salute'”
Qualcuno la accusa: “il regime !!! … meglio evitare ciò che ci dicono esser diverso… dovesse mai destare pensieri che invece restano sopiti … senza destare idee … e continuare nell omologazione di gregge”, ma lei prontamente risponde che si sta comportando come già fece per il libro di Salvini: “Tipo come durante il fascismo? Mmmm no all’epoca li bruciavano … ora scelgo di non venderlo come feci per quello di Salvini più che omologazione di gregge, la chiamo libertà d’espressione”. E a chi le dice che devono essere le persone a decidere di comprare il libro o meno replica: “Ci sono Feltrinelli e Mondadori per questo. Essere una libreria indipendente prevede delle scelte. Io la vetrina e il contenuto li scelgo”. Alessandra Laterza, proprietaria della libreria Booklet Le Torri a Tor Bella Monaca è stata anche candidata in passato al Municipio VI con la lista Partito Democratico. All’epoca in cui aprì la libreria, la prima e unica nel quartiere, spiegava: “A Tor Bella Monaca c’è tante gente che ha voglia di investire nella cultura sono un’imprenditrice e so che ci sarà un riscontro economico importante. Ho voluto investire qui, in un locale su strada di via Aspertini perché la libreria sarà più vicina al liceo Amaldi, perché stare su strada da ancora di più l’idea di prossimità”.