Gli alberghi aperti nelle zone rosse non possono sfamare i clienti (anche i COVID hotel)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-11-06

Un paradosso grottesco: anche nelle zone rosse gli alberghi restano aperti ma non possono servire i pasti ai clienti. Rischiano di rimanere a digiuno anche le persone isolate nei COVID hotel

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Tra le pieghe del DPCM Repubblica scova un paradosso grottesco: anche nelle zone rosse gli alberghi restano aperti ma non possono servire i pasti ai clienti. Rischiano di rimanere a digiuno anche le persone isolate nei COVID hotel:

La chiusura di bar e ristoranti nelle zone rosse e arancioni crea un paradosso per gli alberghi: restano aperti anche nelle zone più critiche, ma non possono servire i pasti ai clienti. «Qualcuno pensa che dovremmo dire a queste persone di arrangiarsi – tuona il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – Invitarle a sfamarsi con un panino al parco». Sarà una svista? Federalberghi chiede chiarimenti. E precisa che al momento i clienti non sono turisti, quanto «persone costrette a soggiornare fuori casa»: a Bari, ad esempio, operai, membri dell’esercito e delle forze dell’ordine. E rischiano di restare a digiuno anche gli ospiti dei Covid hotel. La possibilità di continuare a servire i pasti, senza limiti di orario, ai clienti delle strutture ricettive è prevista, nel Dpcm, ma solo nella sezione che interessa le aree meno colpite dalla pandemia. Quelle arancioni e rosse per ora sono invece in attesa di una deroga

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