Perfino Al Bano arriva dove Salvini si è fermato e rinnega Putin

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-11

Il cantante, molto noto in Russia, ha cancellato anche i suoi concerti previsti per il prossimo autunno a Mosca e condanna l’aggressione all’Ucraina

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Non è un politologo, né un esperto di geopolitica. Ma oltre a essere molto amato in Italia, da anni è molto conosciuto e apprezzato anche in Russia. Per questo motivo il pensiero di Al Bano Carrisi su quel che sta accadendo in Ucraina – dopo le decisioni del Presidente Vladimir Putin – non è propriamente da sottovalutare. Soprattutto perché arriva una critica ( anzi, una condanna) nei confronti del numero uno del Cremlino che per anni lui stesso ha esaltato. Ma davanti all’aggressione e al bombardamento sui civili è necessario fare un passo indietro.

Al Bano contro Putin, condanna l’aggressione all’Ucrain

In collegamento con “Un Giorno da Pecora”, la trasmissione condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari in onda su Rai Raio1, il cantante di Cellino San Marco ha annunciato la cancellazione dei suoi concerti previsti per il prossimo autunno a Mosca e San Pietroburgo.

Il motivo è semplice ed evidente, visto quel che sta accadendo: “Non avrei mai immaginato un passo del genere da Putin, sono stato un suo grande ammiratore, ma non si può mettere in moto una macchina da guerra di quel genere contro i suoi fratelli. Come si fa a non cambiare idea su Putin, dopo quello che ha fatto?”.

Al Bano, dunque, è rimasto scioccato dalla mossa della Russia ed è stato costretto a modificare quelle sue idee e quel suo pensiero su quel che riteneva un abile e stimabile Presidente. “A Putin direi ‘fermati finché sei in tempo’. Lui sta lavorando anche contro se stesso, non sta difendendo niente agli occhi del mondo sta distruggendo la sua immagine. Non è accettabile vedere quello che sta succedendo in Ucraina, con attacchi anche agli ospedali, carri armati e bambini che muoiono. No, questo non è accettabile”. In realtà il tempo passa e il Presidente russo sembra intenzionato a proseguire in questa guerra che sta provocando migliaia di morti, soprattutto tra i civili ucraini.

(Foto IPP/Gioia Botteghi)

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