«Africa a rischio, il Coronavirus girerà il mondo»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-16

La virologa Ilaria Capua al Corriere della Sera: «Si può parlare di pandemia perché la popolazione del pianeta non ha anticorpi di difesa contro questo virus nuovo»

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Ilaria Capua, virologa di fama mondiale e nota per i suoi studi sui virus influenzali e in particolare sull’influenza aviaria, parla con il Corriere della Sera dell’approdo in Africa del Coronavirus COVID-19 e spiega quali sono i rischi di pandemia globale:

«Queste notizie non stupiscono: il virus si diffonde. Il caso francese è comprensibile perché si tratta di una persona anziana, più fragile nei confronti del virus. Quello che più preoccupa è l’Africa, a partire dal Cairo che è una megalopoli con milioni di persone, a volte nemmeno censite. E poi tutto il continente dove buona parte della popolazione è povera, malnutrita, già soffre di altre malattie infettive come la malaria, la tubercolosi o le infezioni da Hiv (il virus dell’Aids) che la rendono più fragile».

Si può parlare di «pandemia» (tecnicamente significherebbe la diffusione mondiale dell’infezione) anche se al momento i casi al di fuori della Repubblica popolare sono pochi e sotto controllo?
«Sì, si può parlare di pandemia perché la popolazione del pianeta non ha anticorpi di difesa contro questo virus nuovo. E probabilmente le eccezionali misure di contenimento dell’infezione in Cina non impediranno al virus di uscire, volta per volta, e di fare il giro del mondo».

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Fonte: il Messaggero

Ma la Cina si è comportata correttamente?
«Sì, ha fatto uno sforzo“erculeo”, tenendo conto del contesto dove si è sviluppata questa epidemia. In una città come Wuhan, con undici milioni di abitanti, moltissimi studenti, con un sistema sanitario pubblico non sempre all’altezza di una simile emergenza, dove ci sono sacche di povertà estrema e dove la medicina scientifica è affiancata da quella tradizionale cinese. Il contenimento è stato efficacissimo: nessun Paese avrebbe potuto fare tanto».

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