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Le conduttrici tv costrette dai talebani a indossare il velo integrale in Afghanistan
Chiara Capuani 22/05/2022
L’ennesima restrizione imposta dai talebani alle donne: “Ci siamo dichiarate contrarie all’uso del velo integrale”, ha dichiarato Sonia Niazi, presentatrice di TOLOnews. “Ma l’emittente ha subito pressioni”.
Ancora un pezzetto di libertà rubata, ancora un tassello, della già relativa autonomia di cui possono godere, che le donne afghane vedono crollare. Da oggi, infatti, a tutte le giornaliste e conduttrici televisive è vietato apparire in video a viso scoperto. Da TOLOnews passando per Ariana Television, Shamshad TV e 1TV, tutte le emittenti hanno visto, questa mattina, le donne indossare il velo integrale, lasciando visibili solo gli occhi. E a nulla sono serviti gli sforzi di chi ha provato ad opporsi all’ennesimo sopruso, all’ulteriore attacco perpetrato contro i principi dell’autodeterminazione femminile.
“Abbiamo resistito e ci siamo dichiarate contrarie all’uso del velo integrale”, ha dichiarato Sonia Niazi, presentatrice di TOLOnews. “Ma l’emittente ha subito pressioni, hanno detto che a qualsiasi presentatrice apparsa sullo schermo senza coprirsi il volto sarebbe stato dato un altro lavoro”, ha aggiunto.
Le conduttrici tv costrette dai talebani a indossare il velo integrale in Afghanistan
Quando salirono al potere per la prima volta (dal 1996 al 2001), i talebani imposero la sharia e condannarono le donne a vivere in condizione di totale subalternità e sottomissione agli uomini. Fu introdotto l’obbligo di indossare il burqa e fu istituzionalizzata l’esclusione femminile dalla vita pubblica e dall’istruzione. Dopo aver ripreso il controllo del Paese ad agosto, la nuova generazione dei taliban sembrava aver moderato in qualche modo le restrizioni, annunciando l’abolizione di codici di abbigliamento e garantendo l’accesso alla scuola e maggiori diritti alle donne. Una farsa crollata pezzo dopo pezzo già dopo i primi mesi e culminata nella deriva oscurantista che ha confermato i peggiori incubi degli attivisti.
Già all’inizio di questo mese, i talebani hanno proibito alle donne di mostrarsi con un solo centimetro di pelle scoperta. L’ultimo decreto le costringe a rimanere chiuse in casa, garantendo la possibilità di lasciare l’abitazione solo se strettamente necessario, accompagnate da un parente maschio nel caso dovessero coprire lunghe distanze. E non solo; anche la speranza di garantire alle più giovani di frequentare la scuola è miseramente sfumata con l’ennesima delibera che vieta alle ragazze di continuare gli studi dopo la prima media.