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La lezione di Adriano Panatta a Djokovic: “Non si prenda troppo sul serio, non è Gino Strada”

neXtQuotidiano 13/01/2022

La leggenda del tennis italiano Adriano Panatta commenta a Radio Anch’io il caso Djokovic: “Ha ragione Nadal, poteva vaccinarsi. E l’Australia ha fatto un casino”

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“Non sono d’accordo sulla sua esenzione, Djokovic è il più forte giocatore del mondo e muove molto denaro, ma questo non toglie che lui debba rispettare i regolamenti: come il numero 2, il 3, il 4 e tutti quelli del tabellone“. Così l’ex campione, icona del tennis italiano Adriano Panatta ha commentato ai microfoni di Radio Anch’io il caso del numero uno al mondo, che resta ancora in attesa della decisione del governo australiano sulla sua eventuale espulsione ma che intanto è stato inserito nel tabellone degli Australian Open 2022. “Non sono un colpevolista – ha aggiunto Panatta – se lui dimostra che la documentazione che ha portato è corretta, dimostra la sua buona fede, che giochi. Però non si può mentire: vedo che ora dà la colpa al suo staff, ma sapete quante persone ha nello staff? È difficile sbagliare una dichiarazione su una cosa fatta un mese fa, è strana questa cosa“. Panatta fa riferimento al documento di viaggio firmato dallo stesso Djokovic lo scorso 1° gennaio, nei giorni precedenti alla sua partenza verso Melbourne (con scalo a Dubai), in cui il tennista ha espressamente risposto “no” alla domanda: “Hai viaggiato o viaggerai nei 14 giorni precedenti al tuo arrivo in Australia?”. Un “no” smentito dai fatti, visto che negli ultimi giorni dello scorso anno (e nei primi del 2022), il tennista serbo si trovava in Spagna.

La lezione di Adriano Panatta a Djokovic: “Poteva vaccinarsi e non prendersi troppo sul serio”

“Djokovic dovrebbe essere un esempio come Diego Armando Maradona? Diego è stato straordinario – prosegue Panatta – un fuoriclasse sul campo. Fuori dal campo ha lasciato un pochino a desiderare. Sono tutto tranne che moralista, spero di essere giusto. Djokovic si è comportato in maniera un po’ troppo disinvolta, si sentiva un po’ in difetto e sperava che la sua condizione lo potesse aiutare. Ma di questa cosa non se ne può più, giocasse o non giocasse. È un torneo di tennis, non mettiamola sul discorso politico. Questi sono dei ragazzi in mutande che giocano con le pallette, e pensano di essere più importanti di Gino Strada. Non prendiamoci troppo sul serio altrimenti diventiamo ridicoli. Ha ragione Nadal, poteva vaccinarsi. E l’Australia ha fatto un casino”.

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