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L’adolescente fatta prostituire dalla famiglia nel Vercellese

neXtQuotidiano 13/04/2022

Un incubo durato tre anni. La giovanissima “venduta” ad anziani tra Vercelli e Torino. Ora l’adolescente, insieme ai suoi fratelli, sono stati affidati a una comunità

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Era la loro unica fonte di reddito. Un reddito figlio di una coercizione: vendere il proprio corpo ad anziani residenti tra Vercelli e Torino. Vittima della famiglia e di questi sfruttatori è una giovanissima ragazza, di soli 13 anni, che per tre lunghi anni è stata costretta dal papà e dalla mamma a prostituirsi per sostenere economicamente la sua famiglia. Una famiglia che vive in un contesto di puro degrado e povertà. Ora la ragazza, insieme ai suoi fratelli, è stata affidata a una comunità.

Vercelli, la 13enne costretta dalla famiglia a prostituirsi

I due genitori che avevano obbligato la giovane figlia a prostituirsi sono stati arrestati a Vercelli. Ma ci sono anche alcune misure cautelari nei confronti degli anziani “clienti” che tra il Vercellese e Torino hanno abusato della ragazza, pur consci del suo essere minorenne. Sono sei, oltre al padre e alla madre, gli uomini finiti nel mirino delle forze dell’ordine. Molti di loro avevano offerto cifre attorno ai 50 euro per avere rapporti sessuali con la 13enne. Alcuni di loro era clienti abituali.

La famiglia, di etnia rom (e che vive in condizioni di profondo disagio), è ora stata divisa. La giovane e i suoi due fratellini sono stati affidati a una comunità in Piemonte. Una decisione necessaria visto che le indagini hanno dimostrato come la ragazza sia stata costretta alla prostituzione fin da quando aveva solamente 10 anni. Tre anni di infermo per una bambina, poi diventata adolescente passando per le mani di anziani pronti a pagare per avere rapporti sessuali con lei. Con una minorenne. Anziani, ma non solo. Tra i sei nomi iscritti nel registro degli indagati – con l’accusa di sfruttamento della prostituzione minorile – ci sono cinque over 70 e un 19enne. Le loro posizioni saranno valutate nel corso delle indagini avviate – in modo congiunto – dalle Procure di Vercelli e di Torino.

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