Mario Adinolfi è stato querelato dal Partito Gay

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-08

Il leader del Popolo della Famiglia nega di aver mai pronunciato la frase oggetto della denuncia. Ma il tutto è ancora online, sul sito della testata di cui lui è direttore responsabile

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La campagna elettorale in vista della Amministrative del prossimo 12 giugno si sta facendo sempre più intensa. Di questa mattina, infatti, è la notizia di Mario Adinolfi querelato dal Partito Gay per una frase diffamatoria che il leader del Popolo della Famiglia avrebbe pronunciato qualche settimana fa. L’annuncio è arrivato direttamente dal partito nato per difendere i diritti delle comunità LGBTQ+ attraverso i suoi canali social.

Adinolfi querelato Partito Gay, la frase diffamatoria oggetto della denuncia

La querela è stata depositata oggi alla Procura di Roma e fa riferimento, in particolare, a una frase attribuita al leader del Popolo della Famiglia:

“L’avvocata Sara Franchino, che ringrazio per il supporto, ha depositato presso la Procura di Roma una nostra querela nei confronti di Adinolfi, esponente del Popolo della Famiglia. La querela è avvenuta a seguito delle sue affermazioni false sui nostri candidati e la nostra organizzazione, dove è arrivato anche ad affermare che il Partito Gay LGBT+ sta in politica per “il drenaggio di denaro pubblico”, fatto non corrispondente al vero e dichiarato con il solo intento diffamatorio. Capiamo le difficoltà di Adinolfi e del Popolo della Famiglia nel trovare argomenti validi per farsi votare, in quanto dalle loro interviste emerge solo l’ossessione contro i diritti per le persone LGBT+, nel confronto politico non sono accettabili affermazioni false contro gli avversari”.

Come ha reagito Adinolfi querelato Partito Gay? Il leader del Popolo della Famiglia non ci sta e smentisce fermamente di aver mai pronunciato quella frase oggetto della querela per diffamazione.

Ma questa frase, dunque, è mai stata pronunciata da Mario Adinolfi? Lui dice di no. Anzi, sostiene che quella frase sia stata inventata e non esiste. In realtà, quella frase esiste ed è presente su un quotidiano online: La Croce.

Si tratta di un virgolettato che, dunque, viene attribuito proprio a Mario Adinolfi. Ma chi ha scritto questo articolo? La firma non c’è, ma la testata – La Croce quotidiano – è registrata presso il Tribunale di Roma e il direttore responsabile è proprio Mario Adinolfi.

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