Ada Rotini, la donna uccisa dal marito nel giorno dell’udienza per la separazione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-08

Ennesimo caso di femminicidio, questa volta a Bronte (Catania): la vittima, 46 enne, è stata accoltellata alla gola dal compagno mentre si trovava nell’abitazione dell’anziano che accudiva

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Ancora un caso di femminicidio, questa volta a Bronte. La vittima è Ada Rotini, uccisa dal marito da cui stava divorziando. La 46enne è stata accoltellata alla gola questa mattina in una strada della cittadina in provincia di Catania, mentre stava passeggiando con un anziano che accudiva da tempo. Ed è lì che, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe stata raggiunta dall’uomo – Filippo Asero, 47 anni – che ha affondato la lama uccidendola. Lo stesso, dopo aver ucciso la donna, avrebbe provato a togliersi la vita utilizzando la stessa arma bianca.

Ada Rotini, uccisa dal marito nel giorno dell’udienza per la separazione

Prima una discussione, poi l’accoltellamento. La coppia aveva avviato le pratiche per il divorzio e proprio nel pomeriggio di oggi era prevista l’udienza per la separazione. Ancora non è chiaro il movente, ma la circostanza temporale potrebbe essere decisiva per la ricostruzione di questo ennesimo caso di femminicidio. Il tutto è avvenuto davanti agli occhi dell’anziano che Ada Rotini accudiva, ma non è ancora chiaro se anche l’uomo sia rimasto ferito in quei concitati momenti.

Ada Rotini, dopo la separazione dal marito, aveva iniziato a lavorare come badante per cercare di avere un’entrata fissa alla fine di ogni mese. Risiedeva a Noto, insieme ai due figli nati (di 18 e 10 anni) dall’unione con quell’uomo che questa mattina l’ha uccisa in strada. Lo stesso uomo che, poco dopo, ha provato a togliersi la vita accoltellandosi alla pancia con quella stessa arma. Ora Asero si trova in ospedale, ma per il momento si sa ancora poco delle sue condizioni.

L’uomo già accusato di omicidio in passato

E dal passato dell’uomo emerge una vecchia accusa (con tanto di arresto) per omicidio. Era il 7 dicembre del 2001 quando fu arrestato per l’uccisione di Sergio Cardoni. All’epoca si parlò di un regolamento di conti relativo al traffico di stupefacenti. Da lì arrivò la condanna all’ergastolo (in primo grado). Una sentenza poi annullata in tutti gli altri gradi di giudizio.

(da Facebook)

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