Ligabue e Accorsi hanno diffidato la Lega per l’utilizzo degli spezzoni di “Radiofreccia”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-09-21

Lo spot elettorale della Lega è stato realizzato violando il diritto d’autore e senza chiedere alcuna autorizzazione

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“Tratto da una storia vera”, ma senza aver chiesto i diritti. Lo spot elettorale, diffuso sui social, dalla Lega in cui viene utilizzata la voce di Stefano Accorsi nel film “Radiofreccia” ha provocato moltissime polemiche. E ora anche i diretti interessati hanno alzato la voce contro il partito di Matteo Salvini inviando alla sede di via Bellerio (attraverso i loro legali) una diffida formale per utilizzo improprio di un contenuto coperto da copyright, per fini politici. E così Fandango, Accorsi e Ligabue hanno denunciato l’accaduto.

Accorsi e Ligabue hanno diffidato la Lega per lo spot con “RadioFreccia”

Nel video-spot elettorale della Lega è stato utilizzato il “credo laico” di “Radiofreccia”, immortalato nelle parole lette dal protagonista interpretato da Stefano Accorsi. Il tutto per poi “parlare” del caso Albino Ruperti, ex ex-capo gabinetto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri (che si è dimesso dopo un video girato a Frosinone in cui minacciava un uomo).

Ma il partito di Salvini ha utilizzato quella voce tratta dal film senza chiedere il permesso e non tenendo conto del diritto di proprietà intellettuale di quel contenuto. Nella nota diffusa dai legali di Domenica Procacci (in rappresentanza di Fandango), Stefano Accorsi e Ligabue, si comunica

“di avere formalmente diffidato, a mezzo dei loro legali, la ‘Lega per Salvini Premier’ dall’utilizzo di un brano audio con la voce di Stefano Accorsi tratto dal film ‘Radiofreccia’, illegittimamente inserito all’interno di un video elettorale attualmente diffuso su tutti i social media e ripreso dalla stampa”.

Ma il comunicato prosegue con accuse ancor più mirate:

“Gravissima violazione dei loro diritti sul film e la spregiudicata utilizzazione dello stesso in una presentazione al pubblico che lascia anche chiaramente presumere una adesione al contenuto del messaggio, da cui invece gli stessi radicalmente si dissociano. La Lega ha infatti usato il ‘credo laico’ di Radiofreccia per la propria campagna elettorale, senza chiedere alcuna autorizzazione (che non sarebbe stata concessa), e con grave sprezzo della legge sul diritto d’autore”.

Nella diffida si invita il partito di Salvini a rimuovere il contenuto dai social e di cancellare ogni riferimento a Radiofreccia. E non solo: “si riserva ogni più ampia tutela legale, in sede civile e penale”.

(Foto/IPP/Gioia Botteghi)

 

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