Aborto, l'Italia viola i diritti delle donne

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-04-11

Il Consiglio d’Europa si pronuncia sul ricorso della CGIL: notevoli difficoltà nell’accesso ai servizi nonostante la legge 194. Sotto la lente anche medici e personale medico

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Le donne in Italia continuano a incontrare “notevoli difficoltà” nell’accesso ai servizi d’interruzione di gravidanza, nonostante quanto previsto dalla legge 194 sull’aborto. L’Italia viola quindi il loro diritto alla salute. Lo ha affermato il Consiglio d’Europa, pronunciandosi su un ricorso presentato dalla Cgil. Il Consiglio d’Europa segnala che l’Italia discrimina anche medici e personale medico che non hanno optato per l’obiezione di coscienza in materia di aborto: questi sanitari sono vittime di “diversi tipi di svantaggi lavorativi diretti e indiretti”.

Aborto, l’Italia viola i diritti delle donne

Il Consiglio d’Europa rimprovera l’Italia dove l’aborto è complicato perché, nonostante la legge 194/78, l’accesso ai servizi di interruzione volontaria e’ complicato. Lo ha affermato il Consiglio d’Europa, dichiarando “ammissibile” un ricorso della Cgil alla Corte sulla violazione dei diritti alla salute delle donne che intendono accedere all’interruzione di gravidanza (secondo le modalita’ previste dalla legge) e dei medici non obiettori di coscienza. “Le donne che cercano accesso ai servizi di aborto -si legge nelle conclusioni- continuano ad avere di fronte una sostanziale difficiolta’ nell’ottenere l’accesso a tali servizi nella pratica, nonostante quanto e’ previsto dalla legge “.Ireport Istat sull’interruzione volontaria della gravidanza (2012) pubblicato nel dicembre 2014 segnala che Il fenomeno è in costante declino: «Nel 2012 l’Istat ha rilevato 103.191 interruzioni volontarie della gravidanza (Ivg), un numero decisamente inferiore agli oltre 200mila casi dei primi anni Ottanta. Per avere un’idea più realistica del fenomeno, i casi vengono rapportati al numero di donne in età feconda (15-49 anni): il valore così ottenuto è il tasso di abortività volontaria che, nel 2012, ha assunto il valore di 7,6 per 1.000 donne di 15-49 anni residenti in Italia».

Tasso di abortività volontaria per 1000 donne di età 15-49 anni residenti in Italia (Istat 2012)

Tasso di abortività volontaria per 1000 donne di età 15-49 anni residenti in Italia

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