“Abbiamo vinto anche contro Zelensky”, Orban festeggia così il successo elettorale in Ungheria

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-04

Il Presidente magiaro è stato riconfermato, per la quarta volta, alla guida del Paese. E mette tra i suoi oppositori anche il presidente ucraino

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Dopo i silenzi, ecco che l’Ungheria (intesa come Nazione) svela il suo vero volto davanti allo specchio dell’invasione russa in Ucraina. Da che parte sta Orban? Era la domanda che in tanti si erano fatti, trovando risposte in quella fragorosa assenza di rumore in questo mese abbondante di guerra in cui si era rinchiuso il governo di Budapest. E ora quella bolla è esplosa con l’ennesima vittoria della maggioranza guidata dall’ormai Presidente “a vita” che per festeggiare il successo si è rivolto direttamente a Volodymyr Zelensky. E non con parole di apprezzamento.

Orban vince in Ungheria e dice che tra i suoi oppositori c’è Zelensky

“Questa nostra quarta vittoria consecutiva è la più importante, perché abbiamo conquistato il potere contro un’opposizione che si era alleata.Si sono alleati tutti e noi abbiamo vinto lo stesso. Abbiamo vinto anche a livello internazionale contro il globalismo. Contro Soros. Contro i media mainstream europei. E anche contro il presidente ucraino”, ha detto Viktor Orban dopo la certificazione dell’ottenimento di due terzi del Parlamento ungherese che gli consentirà di guidare il suo Paese per altri quattro anni (per il suo quarto mandato, il terzo consecutivo). Zelensky, dunque, è etichettato come uno degli oppositori dell’Ungheria e del suo vecchio-nuovo capo di Stato.

Il suo partito, Fidesz, ha dunque riottenuto la maggioranza in Parlamento per la terza volta di fila. Nulla ha potuto l’oppositore, l’ultra-cattolico Peter Marki-Zay che si è fermato attorno al 33% e ha riconosciuto (con amarezza) la sconfitta elettorale. E proprio mentre Orban attaccava tutto e tutti, compreso Zelensky, ecco arrivare puntuale la celebrazione anche da parte di Matteo Salvini.

Il governo ungherese, nelle settimane precedenti, aveva condannato l’invasione russa dell’Ucraina anche se poi – attivamente – non si era mosso per fermare Vladimir Putin. Da anni, infatti, il presidente ungherese e quello russo sono molto affini. E non solo per quel che riguarda le leggi discriminatorie e illiberali, ma anche per i loro pensieri sull’Europa.

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