A Cuba finisce l’era Castro, Diaz-Canel è il nuovo segretario del Partito comunista

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-19

Raul Castro ha lasciato dopo 10 anni: “Diaz-Canel non è il frutto di un’improvvisazione, ma di una attenta selezioni di un giovane rivoluzionario con le capacità di arrivare agli incarichi più alti”

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Si chiude l’ottavo congresso del Partito Comunista cubano, che ha segnato la fine dell’era dei Castro, con la nomina a nuovo segretario di Miguel Diaz Canel, 60enne esponente della “nuova generazione” nominato già presidente tre anni fa. Il Partito cubano ha reso noto la nomina di Diaz-Canel oggi su Twitter, a conclusione dei lavori del Congresso attentamente orchestrati per rafforzare un’immagine di continuità anche nel passaggio di consegne. Protetto da una mascherina e con la divisa verde oliva da militare, Raul Castro era stato accolto venerdì scorso da un’ovazione al suo ingresso nella sede del congresso durante il quale il fratello e successore del ‘lider maximo’ Fidel Castro, Raul ha lasciato la guida del partito nell’ambito di una “graduale e ordinata transizione” del potere “verso le nuove generazioni”.

“Abbiamo già detto che Diaz-Canel non è il frutto di un’improvvisazione, ma di una attenta selezioni di un giovane rivoluzionario con le capacità di arrivare agli incarichi più alti”, ha detto Castro nel discorso con cui ha annunciato il suo ritiro, esortando delegati e futuro segretario però a non tradire l’idea rivoluzionaria e comunista cubana. Un’esortazione che Diaz-Canel ha accolto, stando a quanto riferito dalla tv di Stato del suo discorso al Congresso, che si è svolto a porte chiuse per le misure di sicurezza anti Covid. Il presidente cubano, e neo segretario del Partito comunista, ha detto di cercare a sua volta nuove leve che mostrino “le migliori qualità rivoluzionare, le migliori qualità ideologiche, la migliore professionalità, carisma, lavoro ed esperienza'”.

“Intendo prepararli ad affrontare il cammino che dovremo prendere”, ha aggiunto Diaz-Canal nel suo intervento a quello che è stato chiamato il “Congresso della continuità”, apertosi nel sessantesimo anniversario della proclamazione del carattere socialista della rivoluzione cubana e che si conclude oggi nel sessantesimo anniversario della vittoria della spiaggia Giron, che segnò la definitiva fine del fallito tentativo d’invasione della Baia dei porci. Fedelissimo di Raul, il 60enne Diaz Canel è presidente da tre anni, un periodo in cui ha dovuto affrontare la pandemia, la stretta delle sanzioni americane da parte del presidente americano Donald Trump e un crescente dissenso contro il partito unico, alimentato anche dall’accesso a Internet.

Nel 2020 le importazioni di cibo, carburante e materie prime si sono ridotte del 40% e l’economia si è contratta dell’11%, scrive il Financial Times, citando dati del governo. La pandemia ha colpito, ma meno che in altri paesi: su 11 milioni di abitanti vi sono stati oltre 89mila casi e meno di 500 morti. E i ricercatori cubani stanno sviluppando un vaccino. Ma intanto oltre che sulla salute, il coronavirus pesa sull’economia e ha portato al crollo dell’importante settore turistico. In gennaio il governo ha abbandonato la strategia della doppia valuta, eliminando il Cuc, il peso convertibile. E’ rimasto solo il peso, che si è svalutato di quasi il 2000%. Il cambio ufficiale è stato fissato a 24 pesos per un dollaro e l’inflazione è schizzata verso l’alto. Alcuni prezzi sono cresciuti del 500% e non è bastato aumentare i salari per contrastarne gli effetti.

 

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