A Brescia i gruppi di estrema destra non hanno di meglio da fare che imbrattare i cartelloni sul diritto all’aborto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-08

La denuncia è arrivata dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razione che hanno trovato un manifesto pro aborto imbrattato con slogan neonazisti

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“Questo è successo a Brescia. Nonostante le intimidazioni continuiamo ad essere sempre a fianco delle donne per difendere i diritti e l’autodeterminazione con la campagna “Aborto farmacologico. Una conquista da difendere”. Il gesto lo ha denunciato l’Uaar, Unione degli Atei e degli Agnostici Razione.

Nel 2021 esistono ancora intimidazioni di questo genere che fanno davvero venire i brividi. Inserendosi nel filone degli anti-abortisti che da tempo, come funghi, appaiono con messaggi shock. Si ricordano i casi milanesi del manifesto “Prenderesti mai del veleno?”, riferendosi naturalmente al procedimento per ‘interruzione della gravidanza.

Gesti che paiono scollegati dal tempo, considerata la sentenza di questi minuti in cui in Messico viene bocciata la criminalizzazione dell’aborto con voto unanime. 

Brescia, gruppi di estrema destra imbrattano cartelloni dell’Uaar sull’aborto. I fatti

I fatti di Brescia sono solo l’ultimo capitolo di una tristissima saga fatta di simbologia celtica e richiami ad un mondo che, se ne facciano una ragione, non esiste più.

Si legge, “No all’aborto” sul cartellone. Poi una svastica e ancora un “assassini”. I somboli e le parole richiamano gruppi neonazisti, ma purtroppo non sono solo gli estremisti a scegliere questa linea. Il problema degli “obiettori di coscienza è reale”.

In molte parti d’Italia l’aborto è tornato ad essere clandestino, in Molise esistono medici che non vanno in pensione per evitare che le donne siano costrette a pratiche illegali per interrompere la gravidanza.

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