Cosa dice Draghi delle 30 milioni di dosi Astrazeneca nascoste ad Anagni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-24

Ha fatto scalpore la notizia, data da La Stampa, delle 30 milioni di dosi di vaccino Astrazeneca, 29 per la precisione, stipate nello stabilimento di Anagni e pronte a partire per il Regno Unito. Ora la Presidenza del Consiglio conferma la notizia, precisando però che le fiale erano dirette in Belgio

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Ha fatto scalpore la notizia, data da La Stampa, delle 30 milioni di dosi di vaccino Astrazeneca, 29 per la precisione, stipate nello stabilimento di Anagni e pronte a partire per il Regno Unito. Ora la Presidenza del Consiglio conferma la notizia, precisando però che le fiale erano dirette in Belgio.

Cosa dice Draghi dei 30 milioni di dosi Astrazeneca nascoste ad Anagni

Questa la nota della presidenza del Consiglio:

La Commissione europea ha chiesto al Presidente del Consiglio Draghi di verificare alcuni lotti di vaccini presso uno stabilimento di produzione ad Anagni. Il Presidente del Consiglio ha informato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale ha disposto un’ispezione che si è tenuta tra sabato e domenica grazie all’opera dei Carabinieri NAS. Dall’ispezione è risultato che i lotti erano destinati in Belgio. Tutti i lotti in uscita vengono controllati dai NAS.

Sulla vicenda si era espresso  il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, in conferenza stampa a Bruxelles: per quanto riguarda i 29 mln di dosi di vaccini AstraZeneca contro la Covid-19 trovati nei magazzini della Catalent di Anagni, nel Frusinate, “sta alla compagnia” anglosvedese “chiarire quali intenzioni ha. Da parte nostra, possiamo solo dire che AstraZeneca è molto lontana dal rispettare gli impegni previsti nel contratto” dato che dovrebbero consegnare 30 mln di dosi nel primo trimestre e oggi “non sono affatto vicini a quella cifra”. La notizia delle dosi è stata data da La Stampa che spiega che “le manovre di AstraZeneca sono state scoperte grazie alla visita del commissario Thierry Breton nello stabilimento di Leida, nei Paesi Bassi, gestito dalla Halix”. Breton cercando di capire dove fossero finite le fiale prodotte a Leida, che ha una capacità produttiva di 5-6 milioni di dosi al mese…

…ha provato a chiedere chiarimenti a Pascal Soriot, ma l’amministratore delegato di AstraZeneca non ha fornito sufficienti spiegazioni. È a quel punto che il commissario francese si è insospettito e ha subito segnalato la situazione alle autorità italiane, che hanno effettuato delle ispezioni nello stabilimento Catalent di Anagni, utilizzato da AstraZeneca per il “fill&finish”, vale a dire le operazioni di infialatura. Il primo rapporto spedito a Bruxelles dice che nei frigoriferi dei capannoni del sito laziale ci sono 29 milioni di dosi del vaccino. Fonti Ue spiegano che probabilmente non tutte sono state prodotte da Halix, ma si tratta comunque di fiale già pronte per essere iniettate che la casa farmaceutica puntava a spedire nel Regno Unito e non nei Paesi dell’Unione europea, nonostante i notevoli ritardi sulla tabella di marcia delle consegne concordate con i Ventisette

 

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