2CB: la cocaina rosa sequestrata a Milano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-07

Venti grammi possono valere anche 45mila euro: è la 2CB, o Tucibi, anche chiamata “coca rosa”. “cocaina rosa”, “Venus”, “Erox”, “Nexus”, “Afro” o “MFT”

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Venti grammi possono valere anche 45mila euro: è la 2CB, o Tucibi, anche chiamata “coca rosa”. “cocaina rosa”, “Venus”, “Erox”, “Nexus”, “Afro” o “MFT”, sequestrata dagli agenti del commissariato Centro di Milano, nel corso di un’operazione che ha portato all’arresto di due uomini. Si tratta di un italiano di 36 anni incensurati e di un brasiliano di 33 con precedenti specifici e un ordine di cattura pendente da tre anni. Quello degli agenti milanesi è uno dei primi sequestri di questa sostanza stupefacente, interamente chimica (non ha quindi nessun legame, a dispetto del nome, con la cocaina) prodotta nei laboratori del Sudamerica e introdotta in Italia attraverso la Spagna. Secondo le indagini i clienti erano per lo piu’ professionisti della Milano bene o figli di persone facoltose del centro città, visto che una dose da 0,15 grammi può costare anche 400 euro. Gli effetti di questa droga sono stati definiti “devastanti”, con allucinazioni e stati di fortissima alterazione.

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Proprio dalle segnalazioni per rissa o malore nei locali della movida del centro, tra le colonne di San Lorenzo e zona parco Sempione ha preso le mosse l’indagine. Che ha portato poi a un appartamento di via Pacini (zona Lambrate) dove abitavano i due arrestati e dove avevano collocato il loro emporio della droga: oltre ai 18 grammi di 2CB, i poliziotti hanno sequestrato anche 35 grammi di ketamina (120 dosi), 8 grammi di coca, 314 pasticche di ecstasy di colore arancione fluo e 88 grammi di cristalli di Mdma; 227 grammi di marijuana e 40 di hashish e infine 3mila euro in contanti e una scacciacani priva di tappo rosso con 45 munizioni. Il “mercato” che avevano messo in piedi era destinato a raggiungere i clienti nella settimana della Moda; la consegna della droga avveniva nell’appartamento dopo un appuntamento preso al telefono: al momento dell’arresto i cellulari dei due spacciatori non smettevano di squillare, hanno riferito i poliziotti.

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